Il viaggio tra sapori e tradizioni di Capitanata continua il 30 novembre e il 1° dicembre a San Severo. Continua il viaggio tra sapori e tradizioni di Capitanata con “Madreterra Fest”, l’evento organizzato da Salvatore Di Matteo di One Eventi e finanziato da Pugliapromozione, che il 23 e 24 novembre scorsi ha registrato una grande partecipazione di pubblico. “La terra custode dei sapori e San Severo sotterranea” è stato il tema caratterizzante del terzo weekend che ha visto svolgersi tre appuntamenti a San Severo: un itinerario immersivo alla scoperta di ipogei e cantine, una Masterclass e un evento diffuso in città dedicati alle Bollicine.
Si è partiti sabato 23 novembre da Galleria dei Celestini con la guida turistica Giuseppe dell’Oglio che ha accompagnato i presenti in un silent tour immersivo alla scoperta della San Severo sotterranea. Le fondamenta dei palazzi di San Severo, infatti, ospitano numerose cantine dette anche “Cattedrali ipogee” (nel dopoguerra se ne contavano più di 700). Il tour ha permesso di visitare le cantine Pisan-Battèl, 7 Campanili e Re Dauno. «Vogliamo puntare sulla San Severo sotterranea perché rappresenta un patrimonio incredibile, che testimonia la storia e le radici di questa terra. L’obiettivo è creare un itinerario turistico che miri a valorizzare questa risorsa», ha sottolineato Salvatore Di Matteo che con “Madreterra Fest” punta a far conoscere le tradizioni, le produzioni enogastronomiche e artigianali, il patrimonio culturale e architettonico del territorio.
La città di San Severo ha da secoli un forte legame con il vino, la cui produzione è diventata una vera passione per molti, rivestita di autorevolezza nel 1968 con l’istituzione della DOC (Denominazione di origine controllata). «Questo territorio rappresenta la locomotiva spumantistica del Mezzogiorno», ha affermato Angelo Loreto, Miglior Sommelier di Puglia 2024, che ha guidato la Masterclass dedicata alle Bollicine durante cui sono stati degustati quattro spumanti di quattro cantine, tre del territorio foggiano e una della Murgia: “Pas Dosè 48 mesi” di Cantine Pisan-Battèl (San Severo), “Metodo classico RN 2019” di Cantina d’Araprì (San Severo), “Rivera 1950” di Cantine Rivera (Andria) e “Ciatò” di Cantine Ciatò (Castelluccio dei Sauri). Le bollicine delle quattro cantine hanno ricevuto “Le Quattro Viti” nella guida “Vitae 2024” firmata dall’Associazione Italiana Sommelier che descrive i tesori vitivinicoli più preziosi della Penisola. Angelo Loreto ha raccontato la storia del Metodo Classico e come si è evoluto nel tempo, concentrandosi, in particolare, sul polo spumantistico della Daunia che rappresenta una delle eccellenze dell’energia pugliese. «Una storia iniziata poco meno di 50 anni fa, ma che negli ultimi dieci anni è cresciuta, fino a diventare un punto di riferimento non solo per la Puglia, ma per tutto il Mezzogiorno d’Italia, capace di competere con i grandi territori del Nord Italia, dal Trentino alla Franciacorta», ha ribadito Loreto. A presentare la serata, a cui ha partecipato anche il delegato provinciale AIS Amedeo Renzulli, è stata la brillante e coinvolgente Carla De Girolamo.
La Masterclass è stata ospitata al piano terra del Museo dell’Alto Tavoliere, al cui interno una sezione è dedicata proprio a “Olio, vino e grano”, a testimonianza che la storia del territorio ha un legame indissolubile con l’agricoltura. Fotografie aeree e fonti letterarie, come il De re rustica di Varrone, documentano infatti che la viticoltura nel territorio di San Severo era presente già in epoca romana. Inoltre, analisi paleobotaniche hanno consentito di individuare il polline della vite (Vitis vinifera) in strati del IV sec. A. C., epoca in cui in Daunia era già diffusa la pratica del simposio, cioè del bere insieme il vino (testimoniato da corredi funerari rinvenuti nei villaggi di località Casone e di Pedincone, in cui spiccano i crateri, grandi vasi in cui il vino puro si mescolava con l’acqua). Ad apprezzare molto la scelta di “contaminare” un luogo istituzionale come il MAT con un evento che parla di enogastronomia e che racconta il territorio, è stata l’assessora alla Cultura Anna Paola Giuliani, che ha portato i saluti del Sindaco di San Severo Lydia Colangelo. «“Madreterra Fest” arricchisce le sale del MAT di un nuovo significato, creando un ponte che permette di accorciare sempre di più le distanze con la nostra storia», ha affermato la Giuliani. Il weekend si è concluso domenica 24 novembre con un evento diffuso in città, tra Galleria dei Celestini e MAT Museo dell’Alto Tavoliere, che ha visto la degustazione di bollicine accompagnate da prelibatezze gastronomiche a cura di aziende locali. L’ultimo weekend di “Madreterra Fest” si svolgerà a San Severo presso Galleria dei Celestini e sarà incentrato su “Da terra faremo pane – Il pane al centro della vita dell’uomo”. Sabato 30 novembre alle 18.30 ci sarà un laboratorio teorico e pratico per la preparazione di un buon pane pugliese in compagnia di Fabio Boncristiano e Pascal Barbato. A seguire una degustazione accompagnata dalla riflessione sulle tradizioni culinarie nei diversi paesi della Capitanata. Domenica 1° dicembre alle 19.00 ci sarà la seconda parte del laboratorio/workshop sul pane con Pascal Barbato e Fabio Boncristiano, a seguire degustazioni di panzanella e vini DOP di San Severo, Torremaggiore e San Paolo di Civitate. Alle 20.00 in piazza Municipio è previsto un concerto di musica popolare con i Cantori di Carpino. |