A Brindisi coinvolti studentesse e studenti dell’Istituto Comprensivo Cappuccini
L’estate rischia di aumentare le disuguaglianze educative. Il summer learning loss, la perdita di apprendimenti e competenze durante la pausa estiva, colpisce infatti di più le studentesse e gli studenti provenienti da famiglie e contesti svantaggiati, che spesso non possono permettersi o nelle loro città non trovano attività culturali, educative e ricreative di qualità.
Contrastare questo fenomeno è l’obiettivo di Arcipelago Educativo, un intervento coprogettato e cofinanziato da Save the Children e Fondazione Agnelli, nato nell’estate 2020 durante la crisi del Covid-19, per offrire – in collaborazione con scuole e famiglie – un’azione specifica a favore di studenti che provengono da nuclei con maggiori difficoltà socioeconomiche, in territori carenti o privi di opportunità educative. Dal 2020 Arcipelago Educativo ha coinvolto direttamente oltre 2.200 bambini, bambine e adolescenti e 350 docenti.
La possibilità di beneficiare di opportunità educative durante l’estate è infatti determinante per ridurre la perdita di apprendimenti. L’Italia, del resto, è tra i Paesi europei in cui la pausa estiva si protrae per più tempo[1]: circa 13 settimane consecutive rispetto alle 6-8 settimane della maggioranza dei Paesi europei. Il nostro sistema concentra le vacanze in estate, mentre in altri Paesi gli studenti godono di periodi di riposo più lunghi e frequenti nell’arco dell’anno.
Tuttavia, per molti minori in condizioni di svantaggio economico l’estate non rappresenta un’opportunità di svago di qualità né di stimoli educativi. La crescente condizione di povertà – un milione e trecentomila minorenni in povertà assoluta in Italia, il dato più alto degli ultimi 10 anni – rende sempre più difficile l’organizzazione dell’estate dei bambini e delle bambine. Nel 2022[2] solo il 38,7% dei minori tra 0 e 15 anni ha potuto trascorrere una vacanza di più di 4 notti fuori città durante il trimestre estivo. E chi rimane a casa deve fare i conti con un’offerta di attività molto disomogenea nei territori per quantità, qualità e costi. Il rischio è che, in assenza di interventi mirati, proprio nel periodo estivo si allarghi la forbice delle disuguaglianze educative.
L’edizione 2024 di Arcipelago Educativo, appena partita, coinvolge oltre 480 bambine, bambini e adolescenti tra i 9 e i 14 anni, che frequentano 37 scuole di 13 Istituti Comprensivi in otto città[3]: Torino, Milano, Venezia-Marghera, Aprilia (LT), Brindisi, Napoli, Rosarno (RC) e Palermo, in collaborazione con i diversi partner territoriali[4]. A partecipare al progetto sono studentesse e studenti per il 40% della scuola primaria e per il 60% della secondaria di I grado, con una presenza significativa di minori con background migratorio (47%). Il programma prevede 100 ore di intervento educativo in presenza: attività laboratoriali e ludiche in piccoli gruppi, iniziative di outdoor education, cui si aggiunge anche un tutoraggio personalizzato su obiettivi specifici individuati con i docenti della scuola.
“Non dobbiamo rassegnarci all’idea che, per i bambini che vivono in contesti svantaggiati, l’estate si traduca in un aumento del rischio di povertà educativa. Arcipelago Educativo è nato 4 anni fa proprio per contrastare questo rischio, assicurando opportunità educative e ricreative di qualità specie per chi ne ha maggior bisogno. Con il contributo di Fondazione Agnelli abbiamo messo in campo un intervento basato sul coinvolgimento attivo delle scuole, delle famiglie, del terzo settore e degli stessi ragazzi e ragazze e ne abbiamo verificato l’efficacia – ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Ricerche di Save the Children – Auspichiamo che da questa esperienza possano essere tratte indicazioni utili per l’implementazione del Piano Estate predisposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito[5] e che, a partire dai contesti socioeconomici più difficili, sia garantita da qui in avanti a tutte le scuole la possibilità di programmare, in modo strutturale e condiviso con le risorse educative del territorio, un ricco piano di attività estive, per sostenere la voglia di scoprire e di mettersi alla prova di bambine, bambini e adolescenti, a partire dai tanti che non possono permettersi vacanze estive lontano da casa”.
Arcipelago Educativo nasce come progetto pilota, con una metodologia di intervento fondata sulla stretta collaborazione con le scuole e le famiglie. Insieme alle scuole, si individuano studentesse e studenti con maggiori difficoltà e si sviluppano i piani di apprendimento individuali in vista del rientro a settembre. Le famiglie partecipano attivamente sottoscrivendo un patto di corresponsabilità rispetto agli obiettivi e al percorso stabilito.
Oltre all’intervento realizzato direttamente da Save the Children con i partner locali nelle 37 scuole delle 8 città, la metodologia di contrasto al summer learning loss ideata da Arcipelago Educativo è stata quest’anno adottata da 12 Istituti Comprensivi[6], 19 Enti del Terzo Settore[7] e 2 Punti Luce di Save the Children (Casal di Principe e Bari) su tutto il territorio nazionale, con il coinvolgimento di oltre 34 plessi scolastici e di più di 1600 studentesse e studenti.
I benefici del progetto per il contrasto al learning loss e per il rafforzamento delle competenze delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi coinvolti sono dimostrati anche da una valutazione indipendente che Save the Children e Fondazione Agnelli hanno voluto promuovere per verificare l’efficacia dell’intervento e facilitarne la diffusione. Dai dati della valutazione, realizzata da FBK-IRVAPP nell’estate 2023[8] con un approccio partecipativo che ha coinvolto educatori e beneficiari per catturare le percezioni e le diverse esperienze di questi ultimi, le studentesse e gli studenti coinvolti mostrano maggiore interesse e motivazione verso lo studio, miglioramenti nelle competenze linguistiche e matematiche e il rafforzamento della capacità di socializzazione. Si conferma dunque l’effetto positivo già messo in luce da una precedente valutazione d’impatto, realizzata nell’estate 2022[9] sempre da FBK-IRVAPP e più focalizzata sulle dimensioni cognitive, che aveva evidenziato per i beneficiari un progresso stimato corrispondente a circa 2 mesi di apprendimento in matematica e a 3,5 mesi in italiano. Grazie all’intervento, studentesse e studenti che partono da condizioni di maggior svantaggio hanno potuto non solo compensare le perdite estive, ma anche migliorare gli apprendimenti rispetto ai livelli raggiunti alla fine dell’anno scolastico.
“Le valutazioni del 2022 e del 2023 confermano che la pratica di Arcipelago Educativo e il modello di intervento che lo guida sono efficaci; – ha sottolineato Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – il lavoro in collaborazione con le scuole ha consentito di contrastare i rischi di perdita di apprendimenti in una misura che è andata oltre le aspettative. E, allo stesso tempo, ha portato benefici agli studenti in termini di motivazione allo studio, aiutando inoltre ciascuno a rafforzare le proprie competenze socioemotive e relazionali. Ma al di là dei suoi positivi risultati specifici contro il learning loss estivo, crediamo che Arcipelago Educativo dia un contributo importante alla riflessione sui modelli pedagogici, didattici e organizzativi che possono oggi aiutare chi governa le politiche dell’istruzione e gli stessi istituti ad affrontare una delle criticità più gravi della nostra scuola: i ritardi di apprendimento, che si manifestano con forti divari soprattutto socioeconomici e territoriali, portando a livelli inaccettabili di abbandono scolastico come pure di dispersione ‘implicita’, che riguarda i troppi studenti che raggiungono sì il diploma, ma non hanno conoscenze e competenze sufficienti”.
È auspicabile replicare modelli di questo tipo e metterli a disposizione affinché le scuole diventino presidi territoriali aperti anche d’estate, con attività educative e ricreative mirate che, nella prospettiva di limitare i rischi del learning loss, stimolino lo sviluppo delle competenze di base e trasversali e favoriscano la socializzazione.
In questo senso, i Piani Estate promossi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito potrebbero e dovrebbero avere un ruolo decisivo, da rafforzare e migliorare nel tempo. Il Piano Estate 2024 prevede per gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25 uno stanziamento complessivo di 400 milioni di euro. Dalle graduatorie finali pubblicate dal MIM[10], emerge che complessivamente sono stati finanziati progetti per poco più di 237 milioni di euro: alle regioni del Sud è stato assegnato il 33% delle risorse (poco più di 78 milioni di euro) e il 10,5% alle Isole (circa 25 milioni di euro); il 20% al Centro (poco più di 48 milioni di euro), circa il 36% complessivamente al Nord-Est e al Nord-Ovest (che hanno ricevuto, rispettivamente, circa 35 e 50 milioni di euro).
L’analisi di Save the Children e Fondazione Agnelli[11], evidenzia che nel 2022 [12] il 66% dei progetti del Piano Estate rivolti alle scuole[13] è stato presentato da scuole del primo ciclo. Il 47% dei circa 168 milioni di risorse complessive è andato al Sud, dove sono stati finanziati 1.458 progetti, il 19% alle Isole (395 progetti), il 13% al Nord-Ovest (263 progetti), l’11% alle regioni del Centro (231 progetti) e il restante 9% a quelle del Nord-Est, dove sono stati ammessi a finanziamento 191 progetti.
Per Save the Children e Fondazione Agnelli è auspicabile che il Piano Estate diventi una misura strutturale, sostenuta nel tempo, attentamente pianificata e precocemente comunicata agli istituti scolastici, da implementare con finanziamenti certi e congrui, stabilendo criteri rigorosi di distribuzione delle risorse e dando priorità alle scuole situate in aree ad alta densità educativa.