La Gilda degli insegnanti dice no ai maxi istituti
e ai cicli di studio di quattro anni
Presto tagli in Puglia e tutta Italia. Il Ministero detta la scadenza durante le festività.
Castellana: “Uno scippo ai danni della scuola pubblica”
No ai maxi accorpamenti degli istituti scolastici e ai cicli di studio di 4 anni. È il grido d’allarme lanciato dal sindacato della Gilda degli Insegnanti, che denuncia il dimensionamento scolastico che interesserà presto la Puglia così come tutta Italia. Convocazioni dei collegi docenti negli ultimi giorni dell’anno.
Per prima cosa, verranno accorpate diverse scuole dando vita a maxi istituti comprensivi, con migliaia di alunni e centinaia di docenti. Secondo Vito Carlo Castellana, coordinatore provinciale e dirigente nazionale del sindacato, si tratta di un vero e proprio “scippo ai danni della scuola pubblica statale, ancora una volta con il solo intento di risparmiare”: “Ad esempio a Modugno – segnala Castellana – una delle due scuole medie presenti nel comune verrà accorpata a un circolo didattico, l’altra verrà invece divisa in due e smembrata tra altri due circoli didattici. Da cinque scuole passeremo quindi a tre maxi istituti comprensivi”. Questo è solo uno dei casi.
Tagli di questo genere influiscono soprattutto sulla didattica: “Si parla tanto di personalizzare la didattica, di fare attenzione all’individuo e poi si creano scuole dove contano solo i numeri e non la qualità. Nella provincia di Bari poi questa mannaia ricadrà solo sul primo ciclo di istruzione, proprio quello che ha bisogno di maggiori attenzioni, quello che deve assolvere al ruolo della scuola democratica, il risultato sarà uno spezzatino di scuole con docenti che dovranno spalmare il loro orario su più istituti scolastici”.
Desta preoccupazione anche una circolare inviata dal Ministero dell’Istruzione agli istituti tecnici e professionali, per invitarli ad aderire alla sperimentazione dei corsi di quattro anni: “Si
vuole ulteriormente impoverire questi indirizzi di studio – continua Castellana – trasformando, nei fatti, gli istituti in scuole di formazione professionale o poco più, preannunciando un biennio successivo di studi (gli Its Accademy) che sarà forse utile solo a chi li gestirà, privati e fondazioni. Alcuni dirigenti hanno già convocato i docenti per chiedere di avviare la sperimentazione, anche senza avere il quadro completo della situazione, ma il nostro parere è negativo. Ora sta ai colleghi documentarsi e votare rigettando riforme frettolose e anti didattiche”.