Il Gender gap e i 258 anni necessari per abbatterloUn’altra sfida da vincere, per aumentare il numero di profili STEM in Italia e in Europa è senza dubbio l’abbattimento del gender gap. Le donne laureate in materie STEM, infatti, sono solo il 14,5%del totale, nonostante si laureino meglio e in meno tempo rispetto ai colleghi uomini. Il problema si pone soprattutto post-laurea, quando per loro trovare lavoro risulta sempre più difficoltoso, visto lo stereotipo radicato nella nostra società che le scienze siano “materie da uomini”. Un’eredità, questa, che ha radici profonde e che sono spiegate dal cosiddetto “effetto Matilda”: coniato nel 1993 da Margareth W. Rossiter descrive la natura maschilista che ha condizionato l’attribuzione di importanti scoperte scientifiche da parte di donne, attribuendole a colleghi uomini e contribuendo così ad aumentare il gender gap che, si stima, verrà superato solo tra 258 anni. Dalle STEM al metodo STEAMRiuscire a eradicare questo “falso mito” e, allo stesso tempo, rispondere alle richieste future del mercato del lavoro – che includono anche capacità relazionali e comunicative – è l’obiettivo dei prossimi anni, al quale la stessa NEXT-LEVEL sta già lavorando applicando, fin dalle scuole medie, il metodo STEAM, dove alle classiche Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (STEM), si aggiunge una “A” che sta per Arte e materie umanistiche (da qui STEAM).Questa metodologia, sviluppata negli ultimi anni e testata anche dalla commissione Europea, sta dando ottimi risultati nell’orientare studenti e studentesse d’Europa nella scelta di percorsi STEM, tant’è che ben il 50% di loro considera molto utile l’interrelazione tra discipline scientifiche e umanistiche. Uno sguardo sull’Italia: la ricerca di Next-Level e Fondazione Agnelli sul progetto Next-land dedicato alle scuole di periferia.Parte della giornata di oggi è stata dedicata alla chiusura dei lavori del grande progetto Next-Land, che da quattro anni si impegna nel potenziare la percezione positiva delle materie STEM attraverso percorsi ingaggianti che uniscono la scoperta delle discipline STEM all’approccio creativo e culturale. Del progetto fanno parte non solo la rete scuola e formatori, ma anche eccellenze delle imprese italiane, di musei e università, tutti con un unico obiettivo: restituire alla scuola, in particolare a quella di periferia, il proprio ruolo di motore trasformativo della società civile. La ricerca condotta da Next-Level, Fondazione Agnelli, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Cagliari e Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli ha dimostrato come creare dei percorsi didattici alternativi e orientativi fin dalle scuole medie, sia fondamentale.Il 76% di studenti e studentesse coinvolti nel progetto Next-Land andrebbe più volentieri a scuola se, in programma ci fossero più attività e laboratori come quelli proposti da Next-Level. Gli argomenti affrontati, inoltre, sono considerati così interessanti che il 68% di loro (% in crescita anno dopo anno) li vorrebbe anche durante le lezioni curricolari giornaliere. I laboratori interattivi, le uscite nei musei e nelle università, unite all’approccio ludico alle materie STEM – tipiche del Progetto Next-Land – sono apprezzate anche dai docenti che, nel 90,7% dei casi, riscontrano miglioramenti positivi non solo in termini didattici, ma anche di clima di classe, con una maggior conoscenza reciproca tra alunn* e con un aumento dei comportamenti positivi e pro-sociali tra compagn*. Ma al primo posto dei risultati riscontrati dai ragazz* c’è tra il riappropriarsi degli spazi della loro città che, per alunni provenienti per la maggior parte da scuole di periferia, è un dato molto importante. L’avvicinamento alle STEM, inoltre, ha permesso a tutt* di identificare la scienza come una materia in grado di dare risposte a domande difficili. «Lavorare con la scuola oggi significa affrontare nuovi linguaggi, interfacciarsi con generazioni cresciute interamente nel mondo digitale e – nel caso delle scuole di periferia – avere la capacità di affrontare con intelligenza temi delicati come la disuguaglianza e l’abbandono scolastico. Noi di Next-Level crediamo che queste sfide non possano e non debbano essere affrontate da soli. Non si può delegare alla sola scuola il compito di abbattere le barriere sociali. È un lavoro continuo che richiede lo sforzo di tutti. Per questo, in 10 anni di attività, abbiamo costruito una comunità straordinaria di persone che non arretrano quando la partita è difficile. Il nostro lavoro è quello di diventare alleati preziosi del mondo scuola, offrendo a ragazzi e ragazze punti di vista innovativi nell’approccio all’educazione e opportunità di riflessione con il mondo che li aspetta una volta terminati i loro percorsi di studio. La sfida che più ci appassiona è quella di riuscire a fornire a studenti e studentesse di tutta Italia gli strumenti per comprendere e fronteggiare le prove quotidiane, accompagnandoli verso un futuro pieno di opportunità. Ma soprattutto fare in modo che non sia il luogo dove si nasce a determinare il proprio futuro, ma il reale potenziale, che spesso in questi giovanissimi è potente» dichiara Caterina Corapi, Fondatrice di Next-Level. Next-Land è sostenuto dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, Enel Cuore Onlus, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Vodafone, in collaborazione con la Regione Piemonte e con il patrocinio delle città di Torino, Bari e Napoli. |