Sicurezza sul lavoro, ecco cosa fare. La Cisl Bari e Bat chiama a raccolta i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls/Rlst).

). Assemblea provinciale martedì 12 marzo 2024, dalle 9 alle 13, a Bari nella sede del Formedil

Bari, 11 marzo 2024 –Le morti (1.485 nel 2013, 190 dall’inizio dell’anno) e gli incidenti sul lavoro (l’ultimo, in Puglia, ai primi di marzo, ha riguardato un 79enne a Terlizzi), sono «un’emergenza continua da affrontare con un impegno quotidiano, a più livelli e con un approccio preventivo, facendo leva sulla centralità dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls/Rlst), fino a questo momento “attori non protagonisti” nel contrasto al mancato rispetto di regole e norme». «Non basta il necrologio del giorno dopo. Non è più sufficiente l’indignazione a parole e le ore di sciopero rischiano di trasformarsi in rituali spuntati»: è questa la posizione della Cisl di Bari e Bat che a Bari terrà l’assemblea provinciale Rls/Rlst dal titolo «Sicurezza sul lavoro per tutti». Si tratta del primo atto di una mobilitazione che coinvolge e coinvolgerà diversi soggetti istituzionali e rappresentanti di categorie. L’appuntamento è per domani, martedì 12 marzo 2024, dalle 9 alle 13 nella sede di via Scionti 2 del Formedil (Scuola per la formazione professionale in edilizia). Per l’occasione, la Cisl di Bari e Bat ha invitato al confronto figure determinanti (Inail, Ispettorato del lavoro e Spesal) per rafforzare la prima linea della prevenzione attraverso una maggiore consapevolezza della funzione e una rivendicazione più incisiva del ruolo da parte degli Rls ed Rlst.

Questi gli interventi in programma: Giuseppe Boccuzzi, segretario generale della Ust Cisl Bari e Bat; Giuseppe Gigante, direttore generale Inail Puglia; Giuseppe Cannarozzo, in rappresentanza del coordinamento Cisl Bari e Bat per le politiche di sicurezza sul lavoro; Michele Campanelli, direttore provinciale Bari e Bat dell’Ispettorato del lavoro; Fulvio Longo, direttore Spesal Area metropolitana di Bari; Antonio Castellucci, segretario generale della Usr Cisl Puglia.

Introduce e modera il giornalista Gianluigi De Vito. Prevista la proiezione di due cortometraggi, «Il Vecchio e il Muro» (sui danni da esposizione non protetta ai raggi solari), e «Conto Terzi» (storia di un 40enne corriere per un’azienda del settore della logistica). Momento finale con un question time nel quale i relatori rispondono alle domande degli Rls/Rlst.

«Ogni tragedia è il riflesso di un mancato rispetto delle regole, che ci sono e vanno rispettate. La Legge 81/2008 è un’ottima legge – dice il segretario della Cisl di Bari e Bat, Giuseppe Boccuzzi – invidiata ed attenzionata da molti in Europa. Ma le norme vanno applicate. Annunciare più ispettori e ispezioni è positivo ma non risolutivo. Oltre a non abbassare la guardia attraverso le ispezioni degli organi competenti e proseguendo ad investire sulla prevenzione, attingendo anche ai finanziamenti messi a disposizione da Inail, occorre garantire un presidio in ogni realtà lavorativa, dalle micro alle grandi imprese, attraverso una rappresentanza sindacale competente. Ma serve pure una assunzione di responsabilità collettiva da parte della società».

Bisogna, certo, definire al più presto una Strategia nazionale in materia di salute e sicurezza, un sistema di qualificazione delle imprese, («la patente a punti va in questa direzione ma non basta») e aggiornare la Legge 81/2008 assicurando in ogni realtà lavorativa un’adeguata sorveglianza sanitaria. Necessario, tra le altre cose, «prevedere per i grandi appalti privati le garanzie di qualità, la trasparenza, la regolarità contributiva e contrattuale previste per gli appalti pubblici». Non solo. Assumerebbe un’importanza strategica – prosegue il segretario della Cisl di Bari e Bat anche «una campagna in ambito scolastico, per trasferire le adeguate conoscenze di base sulla prevenzione ai futuri lavoratori, partendo dai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO)». Senza dimenticare le sfide della tecnologia («deve essere utilizzata senza disattivare i sistemi di sicurezza come purtroppo è successo»), i modelli di organizzazione di lavoro («alla fretta incosciente va contrapposta la coscienza di dover sempre associare la produzione alla salute») e la lotta alla precarietà («è impensabile che un operaio sfruttato, oppure un immigrato irregolare, denunci contesti pericolosi»).  

Lungo questo percorso preventivo di sicurezza, conclude Boccuzzi, i «rappresentanti dei lavoratori, in una situazione di parità e non di subalternità, possono costringere gli imprenditori che cercano di eludere le regole, di tornare nell’alveo della regolarità e della legalità. E come rappresentanti dei lavoratori, abbiamo il dovere e la responsabilità di esigere e attuare cambiamenti concreti».