Giuseppe Boccuzzi, Enzo lezzi, Domenico Centola e Francesco Capodiferro Segretari generali delle categorie Cisl Bari-BAT, Pensionati, Medici e Funzione Pubblica scrivono ancora una volta al Direttore Generale della ASL Bari Luigi Fruscio, Al Presidente della Regione Puglia e Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia Michele Emiliano e al Direttore del Dipartimento delle Politiche della Salute della Regione Puglia Vito Montanaro per annunciare lo stato di agitazione e comunicano che, in assenza di un imminente riscontro alle rivendicazioni poste, avvieranno nelle prossime settimane tutte le più opportune azioni di protesta e mobilitazione sociale, a partire dall’organizzazione di una giornata di “sit in” innanzi la Direzione Generale dell’ASL in Bari per denunciare all’opinione pubblica tale grave situazione che si trascina colpevolmente nel disinteresse più generale.
A seguito della riunione della Cabina di Regia del 29 aprile 2024, convocata per dare attuazione all’Accordo Regionale del 2 maggio 2023 e rafforzare l’offerta sanitaria dell’ASL Bari, si evidenzia una grave lacuna nell’operato dell’azienda. Nonostante gli impegni assunti dalla Direzione Generale dell’ASL Bari, a oggi, dopo oltre due mesi, non è stata ancora consegnata la richiesta di analisi di dettaglio dei dati relativi alla capacità produttiva dell’azienda. Questa mappatura è fondamentale per le prestazioni sanitarie monitorate dal Programma Nazionale di Gestione delle Liste d’Attesa (PGNLA)
Un esempio positivo viene dall’ASL BAT, che ha realizzato una puntuale rilevazione della capacità produttiva per l’anno 2023. Questo approccio trasparente ha permesso di evidenziare il numero di prestazioni necessarie per pareggiare la capacità erogativa del 2019, soddisfacendo le richieste non rispettate entro i tempi di attesa previsti per i codici di priorità, in particolare quelli Urgenti e Brevi.
Nonostante i comunicati della Direzione dell’ASL Bari diffusi sui social e sulla stampa, ad oggi non si conosce ancora l’offerta sanitaria che l’ASL è in grado di garantire nel corso dell’anno. Al contrario, l’ASL BAT ha recentemente raggiunto un’importante intesa per potenziare l’offerta sanitaria, coerente con l’Accordo Regionale del 2 maggio 2023, trasmesso all’Assessorato alle Politiche della Salute per le valutazioni di merito.
Per poter programmare e realizzare un Piano Attivo Aziendale credibile per ridurre i tempi di attesa, è fondamentale un esame trasparente della capacità produttiva dell’ASL. Solo così si potrà valutare la capacità erogativa e stimare le criticità nei tempi di attesa per ogni prestazione, arrivando alla definizione di un piano aziendale.
Nel corso della seduta del 29 aprile, è stato sottolineato quanto sia cruciale valutare l’offerta sanitaria che l’ASL Bari può mettere in campo, individuando le prestazioni necessarie per rispondere alla domanda di salute. Ciò include sia le prestazioni che l’ASL può erogare internamente, sia quelle che devono essere acquisite esternamente in attesa di reclutare il personale necessario.
In particolare, è stata formalizzata una proposta per migliorare la capacità produttiva, evitando il fenomeno delle “Agende chiuse”, vietato dalla legge. Tra le soluzioni proposte
· Lavoro aggiuntivo del personale in servizio che consenta l’apertura delle strutture fino alle 24, comprese le giornate festive (massimizzando l’utilizzo degli impianti e delle grandi macchine);
· Acquistando delle stesse in regime di Attività libero professionale intramuraria, in modo, peraltro, da assicurare ai cittadini il diritto alle cure così come previsto dal Decreto Legislativo n.124/1998 – art. 3, comma 13 e dal comma 10 dell’art.3 del Decreto Legislativo n. 73/2024, e tanto allorquando l’Asl non è in grado di assicurare l’erogazione della prestazione sanitaria richiesta entro i tempi prescritti dal medico curante, senza che gli stessi debbano sostenere maggiori oneri (oltre al ticket se dovuto);
· Acquisto di prestazioni da strutture private accreditate a mezzo dell’aumento del relativo budget di spesa, circostanza questa ribadita dal richiamato art. 3, comma 13 e dal comma 10 dell’art.3 del Decreto Legislativo n. 73/2024.
Considerato che sono trascorsi oltre due mesi dall’ultimo incontro, sembra evidente la mancanza di volontà della Direzione Generale di affrontare seriamente il problema, disapplicando di fatto l’Accordo del 2 maggio 2023 con il Presidente della Regione. Questo comportamento non può coinvolgere la Presidenza stessa
La mancata fornitura dei dati di monitoraggio richiesti evidenzia la difficoltà della Direzione nel presentare una proposta operativa dettagliata, che specifichi l’incremento quantitativo dell’offerta sanitaria per l’anno corrente. Questo è essenziale per ridurre significativamente i tempi di attesa e garantire l’accesso alle cure.
Le organizzazioni sindacali, di fronte a questa situazione, annunciano lo stato di agitazione. In assenza di risposte imminenti, saranno avviate azioni di protesta e mobilitazione sociale, a partire da un sit-in davanti alla Direzione Generale dell’ASL Bari. La situazione sarà denunciata all’opinione pubblica e alla stampa, coinvolgendo il Presidente della Regione e l’Assessore alle Politiche della Salute per riflettere sull’Accordo del 2 maggio 2023 e monitorare i risultati ottenuti dai Direttori Generali nelle sessioni di confronto trimestrali.