Studiare con una scarsa illuminazione, ecco le conseguenze

Con il ritorno alla routine scolastica, tornano anche le abitudini di studio e di apprendimento a casa, orari scanditi, compiti da svolgere e verifiche. Bisogna considerare che, scegliere e predisporre un buon ambiente dove studiare, non solo migliora il rendimento a scuola, a lungo termine protegge anche la salute fisica, mentale e visiva dei ragazzi. Creando in casa uno spazio privo di distrazioni, pulito, organizzato, ben illuminato, ben riscaldato e confortevole, è possibile massimizzare la concentrazione, l’efficienza e la resa e, allo stesso tempo, evitare problemi di salute. Secondo gli esperti di www.clinicabaviera.it, una delle aziende leader in Europa nel settore oftalmico, una luce inadeguata può causare affaticamento della vista, mal di testa e persino influire sulla concentrazione e sul rendimento scolastico.

Ma qual è la luce migliore per studiare? Quando è possibile, meglio la luce naturale, integrata da una luce bianca fredda o neutra che aiuta a mantenere alta la concentrazione. La luce naturale viene percepita meglio dall’occhio umano e genera un minore affaticamento visivo. Quando la luce naturale non è sufficiente, è opportuno utilizzare lampade che simulano la luce diurna e regolarle in base all’ora del giorno e alle esigenze. 

Non esiste una soluzione unica che vada bene per tutti, ogni persona ha esigenze visive diverse a seconda delle preferenze e dell’età: bisogna però considerare che più la persona è anziana, più avrà bisogno di luce e illuminazione per riuscire a concentrarsi senza sforzo. Oltre all’età, anche altri fattori come il colore delle pareti di una stanza, dei mobili e degli oggetti circostanti influiscono sull’illuminazione: le superfici più chiare, ad esempio, riflettono maggiormente la luce e contribuiscono a migliorarne la diffusione, mentre quelle più scure assorbono la luce e richiedono quindi un’illuminazione più potente. 

Una scarsa illuminazione durante lo studio può avere delle conseguenze sulla salute degli occhi; gli esperti di Clinica Baviera spiegano le principali: 

1. Affaticamento degli occhi

La conseguenza più immediata della scarsa illuminazione è l’affaticamento degli occhi. Questa condizione, nota come astenopia, si verifica quando gli occhi sono sovraccaricati a causa di condizioni visive inadeguate, devono lavorare di più per mettere a fuoco testi e oggetti e ciò provoca quindi affaticamento visivo. I sintomi più comuni sono secchezza oculare, irritazione, lacrimazione, visione offuscata o doppia e sensazione di pesantezza agli occhi.

2. Mal di testa ed emicrania

La costante sollecitazione degli occhi in condizioni di scarsa illuminazione può scatenare mal di testa o emicrania. L’affaticamento degli occhi dovuto alla scarsa illuminazione è una delle cause principali di questo disagio. Questo sforzo supplementare può causare tensione nei muscoli oculari e, nel tempo, portare a mal di testa. Riposare regolarmente gli occhi può aiutare a prevenire i mal di testa legati all’affaticamento degli occhi. Se si verificano emicranie frequenti o mal di testa persistenti dovuti all’illuminazione, è consigliabile rivolgersi a un oculista perché in alcuni casi potrebbero esserci problemi di fondo come la fotofobia (estrema sensibilità alla luce), che richiede un trattamento specifico.

3. Diminuzione della concentrazione e della produttività

Studiare in ambienti scarsamente illuminati può far sì che il cervello si stanchi più rapidamente, compromettendo la capacità di concentrazione. La scarsa illuminazione può indurre sonnolenza, diminuendo la vigilanza e determinando una riduzione della produttività e del rendimento scolastico, in quanto è più difficile fissare nella mente le informazioni o completare i compiti in modo efficiente. 

4. Errori e difficoltà di lettura

Una luce inadeguata può rendere difficile distinguere chiaramente le parole o i dettagli nei testi e nei materiali di studio, con conseguenti errori di lettura o scrittura. La mancanza di visibilità può portare a confondere lettere, numeri o parole, complicando la comprensione del materiale e aumentando il tempo necessario per studiare.

5. Postura scorretta

Quando non c’è abbastanza luce, è anche frequente assumere una postura scorretta, piegandosi in avanti o avvicinandosi troppo ai libri o agli schermi per vedere meglio. Le conseguenze possono essere dolori muscolari alla schiena, al collo e alle spalle, oltre alle sollecitazioni della colonna vertebrale. Nel tempo, questa postura scorretta può portare a problemi cronici alla schiena e al collo, oltre a compromettere il comfort generale durante lo studio.

6. Interruzione del ritmo circadiano

Studiare con un’illuminazione inadeguata può anche alterare il ritmo circadiano (il ciclo naturale sonno-veglia del corpo). Può quindi essere difficile addormentarsi, con conseguente insonnia o un sonno di scarsa qualità, tutte cose che poi possono influire direttamente sulla memoria, sulla concentrazione e sul rendimento scolastico. La luce, soprattutto quella naturale, svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del ritmo circadiano. 

7. Stress e malessere generale

L’esposizione prolungata a una scarsa illuminazione può provocare stress e sensazioni di disagio, sia fisico che emotivo. L’ambiente viene percepito come “scomodo”, cosa che influisce sulla volontà o meno di studiare e fa sentire lo studente meno motivato a svolgere la sua attività. Questo tipo di stress visivo e mentale può anche portare a un aumento dell’irritabilità e alla difficoltà di mantenere alta la concentrazione sui compiti. 

8. Rischi a lungo termine per la vista

Mentre l’esposizione occasionale a un’illuminazione insufficiente può non causare gravi danni permanenti, l’esposizione prolungata e continua a condizioni di illuminazione inadeguate può compromettere la salute degli occhi a lungo termine. In casi estremi, può arrivare a contribuire allo sviluppo di problemi visivi come la miopia o a peggiorare condizioni preesistenti.

Come già detto, quindi, una buona illuminazione non solo protegge la salute visiva, ma migliora anche la capacità di concentrazione, previene gli errori e favorisce un ambiente di studio confortevole ed efficiente. Avere la giusta illuminazione è la chiave per ottenere una maggiore produttività e un rendimento scolastico ottimale, prendendosi cura del proprio benessere generale. Per questo motivo, Sergio Ares, Chirurgo Oculista e Country Manager di Clinica Baviera Italia, ha voluto dare alcuni consigli sulla corretta illuminazione che si dovrebbe avere in casa durante lo studio:

– Posizionare la scrivania vicino alla finestra per sfruttare la luce naturale, che è più equilibrata e più confortevole per gli occhi.

– Se la luce solare è troppo intensa, utilizzare tende o tapparelle per attenuarla e evitare fastidiosi riflessi.

– La luce deve provenire dai lati, preferibilmente dal lato sinistro se si è destri e dal lato destro se si è mancini, in modo da illuminare l’area di lavoro senza generare ombre su libri, fogli e quaderni.

– È consigliabile scegliere una lampada con il braccio regolabile per dirigere la luce in aree diverse a seconda delle necessità. La lampada dovrebbe anche essere dimmerabile, in modo da poter regolare l’intensità della luce in base alle esigenze del momento.

– Posizionare la lampada da tavolo a un’altezza di 30-50 cm dalla superficie per evitare bagliori e ombre.

– Regolare l’angolo della lampada in modo che brilli direttamente sui libri o materiali, ma non direttamente sugli occhi.

– Utilizzare anche la luce ambientale oltre alla lampada da scrivania. Una lampada da soffitto o da terra può creare una luce d’ambiente che illumini tutta la stanza, evitando un contrasto eccessivo tra la luce della scrivania e quella del resto della stanza e riducendo l’affaticamento degli occhi.

– La luce deve essere fredda (4000K – 5000K) per mantenere l’attenzione e aumentare la concentrazione.

– È auspicabile la scelta di lampadine a Led perché sono efficienti dal punto di vista energetico, hanno una lunga durata e sono disponibili in diverse temperature di colore. Inoltre, non producono calore eccessivo e forniscono un’illuminazione stabile e priva di sfarfallii.

– Importante anche mantenere una buona postura durante lo studio, regolando l’altezza della scrivania e della sedia, per evitare posture del corpo che influiscano sulla salute generale e su quella della vista.

Il Dott. Sergio Ares di Clinica Baviera, conclude: “La scarsa illuminazione può avere molteplici conseguenze negative sia a livello fisico che mentale, soprattutto quando si tratta di svolgere attività che richiedono concentrazione, come lo studio. Queste conseguenze possono influire sulla salute degli occhi, sulle prestazioni cognitive e sul benessere generale. Noi di Clinica Baviera invitiamo quindi a seguire questi consigli, poiché alcuni piccoli cambiamenti possono davvero migliorare significativamente il benessere, la concentrazione e il rendimento dei nostri figli”.