Anche Casartigiani è stata convocata oggi a Roma dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, per l’incontro a Palazzo Chigi sulla crisi di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva.
Durante il confronto, il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo ha rimarcato la preoccupazione della sopravvivenza delle imprese dell’indotto per l’avvento dell’Amministrazione straordinaria e dell’eventuale possibilità del concordato con riserva, messa in pista nelle ultime ore da Acciaierie d’Italia. «Casartigiani – ha evidenziato Castronuovo – ricorda che lo stato di salute delle imprese dell’indotto è ormai ai minimi storici. Più volte è stato richiesto dall’associazione degli artigiani di far fronte comune, specialmente e soprattutto per il comparto dell’autotrasporto. Proposte disattese, dal momento in cui i decreti-legge emanati dal Governo non corrispondevano alle esigenze del comparto che, a oggi, resta la categoria più debole dell’indotto, viste le caratteristiche del servizio che prevede l’anticipazione dei costi pari all’ 80% tra i costi di manutenzione e carburante».
Casartigiani insiste nel chiedere che si perfezionino le misure a favore dell’indotto, che sia data loro concreta possibilità di applicazione e che sia superato definitivamente lo stallo in cui si teme che le stesse misure per le imprese e i trasportatori siano cadute, perché la garanzia Sace non tutela le imprese che di fatto non sono bancabili e non possono accedere. Casartigiani, assieme alle altre associazioni datoriali, dunque chiede che la vertenza venga considerata sul piano nazionale e non solo circoscritta allo stabilimento di Taranto. Inoltre, si chiede l’istituzione di un fondo ad hoc per dare ossigeno alle imprese, la sospensione del pagamento degli oneri previdenziali, contributivi e dell’IVA, per garantire il Durc alle imprese.
Secondo il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, l’inapplicazione delle misure protettive dell’indotto unite ad un nuovo scontro giudiziario tra Invitalia e Acciaierie, come lascia purtroppo presumere la contromossa del concordato con riserva da parte della società, rischia di rivelarsi fonte di ulteriori problemi e ritardi per le imprese già stremate, come peraltro è stato sottolineato ai ministri, dai mancati pagamenti a fronte del lavoro svolto. E vista la subvezione che si è creata, qualora non ci fossero garanzie per gli autotrasportatori, migliaia di piccole alle medie imprese rischierebbero così il fallimento. «Certi dell’interesse – ha concluso Castronuovo – del socio pubblico nella vertenza Adi, le associazioni datoriali confidano in un intervento rapido e risolutivo del Governo. Siamo fiduciosi verso l’esecutivo con la speranza che venga istituito davvero un tavolo permanente di confronto, costante ed efficace, per non perseverare negli errori del passato».