Taranto non è una città per ragazzi. Non sarebbe una comunità in cui ci si può né formare né lavorare.
Questa è la triste realtà emersa dalla classifica del Sole 24 Ore «Qualità della vita di bambini, giovani e anziani», che indica il livello di benessere nei territori e in cui il capoluogo ionico occupa il 106º posto su 107 provincie italiane. Nello specifico, nella classifica riguardante i giovani laureati, compresi tra i 25-39 anni, Taranto occupa l’ultimo posto. Avanza, solamente di due posizioni, nella classifica relativa i dati sulla disoccupazione giovanile, che dilaga tra i ragazzi dai 15 fino ai 34 anni.
Secondo il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia si tratta di un quadro drammatico di cui nessuno è direttamente colpevole e che, piuttosto, meriterebbe un’attenta e profonda riflessione da parte di tutte le istituzioni e gli attori sociali coinvolti sul territorio. E a tal proposito Casartigiani Taranto ha già denunciato, più volte e mesi addietro, la difficoltà in cui versa l’economia tarantina e il conseguente mercato del lavoro. Sul campo, restano altre situazioni da sbloccare come un esempio la burocrazia, che non permette una lunga vita alle imprese e non incentiva i giovani imprenditori a investire nel Tarantino. E laddove la politica locale possa intervenire, Casartigiani auspica nel suo apporto, in azioni come l’abbattimento di specifiche imposte comunali o nella possibilità di creare bandi mirati per i giovani imprenditori.
Ancora, per Castronuovo, anche la formazione è una delle risposte essenziali da fornire in tempi rapidissimi per risolvere le sorti di una città che sta affogando in una marea di problematiche. In tal senso, lo scorso anno, Casartigiani Puglia grazie al rettore Stefano Bronzi ha stipulato un accordo con l’Università di Bari per realizzare attività di formazione, studio, ricerca e diffusione di informazioni di temi di comune interesse tra l’università e il sindacato degli artigiani. Attività che, da qui nei prossimi anni, si spera possano incrementare la preparazione dei futuri lavoratori: « Senza la giusta formazione – ha detto il coordinatore – l’offerta non progredisce e rimane stabile. Molto spesso, in settori diversi, accade che le aziende non trovano il giusto personale, c’è difficoltà nel reperire profili con i requisiti giusti. E i dati, come la classifica del Sole 24 Ore, evidenziano proprio questa problematica grave di mancanza di formazione. Motivo per cui si dovrebbe puntare maggiormente sull’offerta formativa, in primis, istituendo nuove facoltà ad hoc che rispecchino le specifiche richieste delle imprese e possano dotarsi di percorsi paralleli, laboratori e tirocini in cui apprendere anche e soprattutto l’attività pratica » .
Conclude Castronuovo: « La nostra, purtroppo, è solo una goccia, alla quale, ne aggiungeremo presto tante altre, che possano fungere da esempio. Ma non basta, perché Taranto meriterebbe di dotarsi della sua Università, autonoma, che possa forgiare la classe dirigente del domani. Non è un obiettivo impossibile per cui vogliamo unirci tutti, insieme, per far fronte alle diverse problematiche con l’istituzione di un apposito tavolo che tratti, una volta per tutte, le varie vertenze che affliggono Taranto. Non smetteremo mai di credere che attraverso il confronto potresti raggiungere maggiori risultati » .