I segretari territoriali della Funzione Pubblica di Taranto di CGIL, CISL e UIL, Alessio D’Alberto, Flavia Ciracì e Giovanni Maldarizzi, hanno inviato una lettera urgente al Prefetto di Taranto, Paola Dessì, richiedendo il suo intervento in merito alla situazione critica del personale di Sanitaservice ASL Taranto.
La missiva inviata nella giornata di ieri 27 marzo 2024 ribadisce lo stato di agitazione già proclamato dal personale di Sanitaservice ASL TA in seguito a una serie di problematiche irrisolte che coinvolgono tutto il personale.
Tra le principali richieste sindacali vi è la convocazione di un tavolo di conciliazione per discutere delle inaccettabili condizioni lavorative e dell’indennità COVID per tutto il personale di Sanitaservice e per il SET 118. Nonostante un incontro tenutosi il 13 marzo scorso alla presenza del Direttore Generale dott. Vito Gregorio Colacicco, del Direttore Amministrativo dott. Vito Santoro e dell’Amministratrice Unica di Sanitaservice dott.ssa Maria Rosa Di Leo, la situazione non ha visto grandi segnali di apertura, inducendo CGIL, CISL e UIL al mantenimento dello stato di agitazione.
Le criticità si sono ulteriormente aggravate il 22 marzo, quando è stato appreso dalle scriventi, senza alcun preavviso, dell’assenza del Direttore Generale, un atto che ha sollevato critiche riguardo al rispetto delle inadeguate relazioni sindacali ed ha gettato ombre sull’effettiva volontà di risolvere la situazione.
Considerato che la fase di raffreddamento, volta a risolvere le divergenze, ha prodotto risultati negativi, i sindacati hanno richiesto con urgenza l’intervento del Prefetto di Taranto ai sensi della legge 146/90 e successive modifiche, al fine di avviare la procedura di conciliazione e trovare una soluzione prima che la situazione sfoci in azioni di mobilitazione e sciopero.Questa richiesta, sottolineano i sindacati, non è solo una questione di rispetto dei diritti dei lavoratori, ma riguarda anche la tutela dei servizi sanitari offerti all’intera comunità. L’importante carenza organica ed il perdurare di condizioni lavorative a limite del collasso, hanno generato un clima di malcontento tale tra tutti i lavoratori che stanchi ed amareggiati, sono pronti ad ogni forma di protesta pur di essere ascoltati.