Taranto – “UNIFICARE LE ZES? SPERO NON SIA L’ENNESIMO FRENO ALLO SVILUPPO DEL NOSTRO TERRITORIO”

Oggi a Taranto il convegno della ZES Ionica sullo sviluppo sostenibile. Intervento fortemente critico nei confronti del Governo da parte del sindaco e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, che ha espresso grande preoccupazione per gli effetti che potrebbe determinare sul territorio l’istituzione di una Zona economica speciale unica per l’intero Meridione

Dopo un anno di attività, per la ZES Ionica è tempo di bilanci, forse anche definitivi alla luce dell’imminente svolta impressa dalla riforma che, a partire dal prossimo primo giugno, prevede l’istituzione di una Zona economica speciale unica per l’intero Meridione.

In attesa di questo importante cambiamento, la struttura guidata dal commissario straordinario del Governo, dott.ssa Floriana Gallucci, ha inteso organizzare nella sua sede di Taranto, nello storico Palazzo d’Aquino, una giornata di studio con l’obiettivo di ricordare non solo i risultati raggiunti, ma anche quali sono le prospettive di quello che rappresenta uno degli strumenti più interessanti per attrarre investimenti puntando con decisione sullo sviluppo sostenibile.

Uno sviluppo sostenibile a cui ha più volte fatto riferimento il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, nel corso di un intervento in cui è emersa la grande preoccupazione per l’impatto che gli effetti della riforma potrebbero avere su un territorio già gravato da problematiche tutt’altro che in via di risoluzione.

“È stato un anno positivo e di grande aderenza al piano strategico che con la Regione Puglia avevamo licenziato qualche tempo fa -ha dichiarato il primo cittadino del capoluogo ionico rivolgendosi ai numerosi partecipanti al convegno-. In ogni caso, stiamo vivendo tempi complicati perché siamo portati a pensare che basti sistemare le carte per ritenerci soddisfatti. In realtà, se dietro le carte non c’è “sostanza”, noi siamo fuori dalla strategia che abbiamo assecondato. Dico questo perché le ZES nascono con una mission specifica: attrarre maggiore valore aggiunto sul territorio.

Gli investimenti da privilegiare in una realtà territoriale come la nostra, che vuole emanciparsi dalla monocultura siderurgica, – ha continuato il sindaco e presidente della Provincia Melucci- dovevano essere circolari, votati alle energie rinnovabili, sostenibili. Ad un anno dal suo insediamento, siamo grati al Commissario perché il lavoro fatto è andato in questa direzione, vale a dire attrarre attività che avessero quegli obiettivi. Certo è che l’unificazione delle ZES mi lascia a dir poco perplesso. Taranto non è Napoli, Napoli non è Ancona, Ancona non è un’altra città. Le ZES nascono per competere fra di loro, per attrarre flussi. Non possiamo, dopo il percorso fatto, dopo il piano strategico adottato, presumere che qualcun altro, da Roma, distante dai territori, possa avere cura di ciò che passa per il Porto di Taranto, di ciò che si insedia nella ZES Ionica. Dico questo perché sono preoccupato per l’atteggiamento del Governo che tende a riformare in corsa lo schema delle ZES non tenendo presente quali sono i bisogni del territorio. Da noi questa cosa sta avvenendo per l’ex ILVA, per i Giochi del Mediterraneo, per il CIS (che da un anno e mezzo non è convocato). Siamo preoccupati, ma desidero rimarcare che qui, con le ZES, abbiamo fatto bene i “compiti a casa”. Qui con il Commissario, con il presidente dell’Autorità portuale e con tutti gli altri stakeholder locali siamo stati dentro a quel piano strategico che stava dando i primi risultati operativi, tangibili al nostro sistema d’impresa.”

L’auspicio – ha concluso Melucci – è che quello sviluppo sostenibile, di cui si parla oggi, resti nell’agenda del Governo nella speranza che non stia badando solo alle carte perché Taranto ha le sue esigenze e deve spingere il suo rilancio. Mi auguro che tutto non venga annacquato in un calderone con poca identità, poca strategia. Lo ribadisco: non possiamo dirci soddisfatti, spero di essere smentito, ma ad oggi per questo territorio la situazione è altamente deficitaria. Un anno di ZES è stato positivo, speriamo non ci sia l’ennesimo freno allo sviluppo del nostro territorio.”