Torino – PAV – Parco Arte Vivente presenta la mostra HELIOPOLIS di Marko Tadić

Venerdì 17 maggio, alle ore 18.30, il PAV è lieto di presentare Heliopolis, mostra personale dell’artista croato Marko Tadić (1979) a cura di Marco Scotini. L’esposizione rientra all’interno di un programma annuale che vede il riuso e la circolarità non solo come strategia ecologica e culturale, ma soprattutto come mezzo utopico di sopravvivenza.                                                                        Il lavoro di Marko Tadić rilegge la storia del modernismo socialista jugoslavo attraverso il confronto con pratiche di grandi autori che operarono alla fine degli anni ’50 in Croazia, tra questi il designer, scultore e architetto d’avanguardia Vyaceslav Richter (1917 – 2002) e il filmaker Vladimir Kristl (1923 – 2004) della Scuola di animazione di Zagabria, riconosciuta come uno dei capisaldi in ambito europeo. Attraverso una metodologia che tenta di “fare Storia partendo dai rifiuti della Storia” – come avrebbe detto Walter Benjamin, citando Goncourt – Tadić individua nei residui inerti della memoria un potenziale attivo utile a rileggere e a generare nuove possibilità di narrazione. Attraverso il riutilizzo e la rielaborazione di oggetti d’epoca come cartoline, mappe geografiche, diapositive, taccuini e archivi fotografici personali, Tadić riporta alla luce un archivio sommerso sul quale interviene sovrascrivendo. La mostra concepita appositamente per il PAV comprende un nucleo di opere dell’artista dedicate all’interazione con il pensiero di Vjenceslav Richter, tra i membri fondatori di EXAT 51 gruppo d’avanguardia di artisti, architetti, designer e teorici attivi a Zagabria tra il 1950 e il 1956 che intendeva promuovere e raggiungere una sintesi e una intersezione tra tutte le forme d’arte. Richter, del quale sono presenti in mostra una serie di opere originali, dedicò quasi due decenni della sua vita al perfezionamento di progetti tecno-utopici in ambito urbanistico che tentavano di rispondere, attraverso la pianificazione, ai bisogni specifici di una società socialista. Nella città utopica di Richter ciò di cui si ha bisogno è a portata di mano e la pianificazione risponde all’esigenza di ridurre i tempi della mobilità per garantire più tempo libero.   In mostra Tadić immagina e progetta la sua città utopica contaminando i progetti di Richter con un immaginario fantascientifico e impiantando su questi sistemi complessi una riflessione ecologica. Attraverso disegni, collage e animazioni ne ipotizza un ampliamento che include nuovi quesiti riguardanti il rapporto tra uomo, ambiente e tecnologia e l’utilizzo di risorse rinnovabili. Heliopolis si compone di quattro isole tematiche Leaving the Frame, Flow Diversions, The Open Future e From the Shell (of the Old) nelle quali il rapporto tra ecologia, architettura utopica e fantascienza viene indagato attraverso una prospettiva multi scalare. Variando la scala attraverso la quale viene rappresentato un sistema è possibile arricchire la sua comprensione e formulare nuove letture. Attraverso la miniaturizzazione Tadić trasforma i detriti e gli scarti in giocattoli in senso benjaminiano. «Prodotti collettivi» che rimandano ad un confronto con il mondo dell’adulto che tornano a liberare, senza per questo essere privati del proprio valore documentale.                                                                                          In Heliopolis l’opera di Marko Tadić rilegge Vyaceslav Richter per proporre un modello che miri a stabilire un ritmo armonioso nel metabolismo della società, alla continua ricerca di un delicato equilibrio tra costruzione e cancellazione, tra futuri possibili e trasmissione della memoria.   Marko Tadić (Croazia, 1979) ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua pratica artistica spazia dal disegno all’installazione e all’animazione. Vincitore di numerosi premi internazionali, riceve nel 2015 il premio Vladimir Nazor (Croazia) per la migliore mostra e nel 2008 il Radoslav Putar Award (Croazia) come miglior giovane artista contemporaneo. Ha partecipato a numerose residenze a Helsinki, New York, Los Angeles, Francoforte e Vienna. Ha collaborato con l’Art Academy di Zagabria come tutor di un workshop sul libro d’artista, il field recording e il radio drama. Lavora come docente all’Accademia di Belle Arti di Zagabria e alla Nuova Accademia di Belle Arti NABA di Milano. I suoi film sono stati proiettati in diversi festival internazionali di film d’animazione e di cinema sperimentale. Nel 2017 con Tina Gverović ha rappresentato la Croazia alla 57ma Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia.    Nell’ambito della mostra Heliopolis le AEF/PAV (Attività Educative e Formative) propongono il 3 e 4 luglio il Workshop_81 condotto da Tadić rivolto a studenti d’Accademia, d’Università e giovani artisti con un focus su uno dei medium dell’artista: l’animazione in stop-motion.  Per le scuole e i gruppi estivi che visiteranno la mostra Heliopolis, e le installazioni presenti nel parco di 23.500 mq, viene proposto il laboratorio Natura Segreta che esplora il vasto paesaggio del PAV come scenario per una nuova visione, tanto utopica quanto reale, di una possibile Città Futura.   In particolare, sempre in occasione dell’apertura della mostra e ulteriore sede delle attività di laboratorio, inaugura The School (2024), un intervento permanente di Tadić pensato per il parco del PAV, un’area di sosta accogliente e vivibile dal pubblico e dalle scuole durante le visite nel verde.   Heliopolis è realizzata in collaborazione con il Museum of Contemporary Art Zagreb, Croazia e con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.   La mostra fa parte di New Perspectives for Action. Un progetto di Re-Imagine Europe, co-finanziato dall’Unione Europea.
  PAV – Parco Arte Vivente
presents   HELIOPOLIS Marko Tadić
curated by Marco Scotini

Opening: Friday 17th May, at 6.30 PM
May 18th – October 20th, 2024     PAV – Parco Arte Vivente
via Giordano Bruno 31, 10134, Turin
 www.parcoartevivente.it 
On Friday 17th May, the PAV is pleased to present Heliopolis, a solo exhibition of the Croatian artist Marko Tadić (1979) curated by Marco Scotini. The exhibition is part of the annual programme that sees reusing and circularity not only as an ecological and cultural strategy but, above all, as a utopian means of survival.   Marko Tadić’s work rereads the history of Yugoslavian socialist modernism by means of a comparison with the practices of the great authors who were producing at the end of the 1950s in Croatia, amongst whom were the avantgarde designer, sculptor and architect Vyaceslav Richter (1917 – 2002) and the filmmaker Vladimir Kristl (1923 – 2004) from the Zagreb School of Animation, acknowledged as one of the cornerstones of the European environment. Using a methodology that tries to “make History starting from the waste of History” – as Walter Benjamin would have said, quoting Goncourt – Tadić identifies, from within the inert residues of memory, an active potential that can be used to reread and generate new possibilities of narration. Through the reusing and reworking of old objects, such as postcards, geographic maps, slides, notebooks and personal photographic archives, Tadić unearths a submerged archive that he overwrites.                                                                        The exhibition, created specifically for the PAV, includes a nucleus of works by the artist dedicated to the interaction with the thoughts of Vjenceslav Richter, one of the founding members of the EXAT 51 group of avantgarde artists, architects, designers, and theorists active between 1950 and 1956 in Zagreb. Their aim was to promote and achieve a synthesis and intersecting of all forms of art. Richter, a series of whose original works are in the exhibition, dedicated almost two decades of his life to the perfecting of technical-utopian projects within a town planning ambit that attempted to respond, through planning, to the specific needs of a socialist society. In Richter’s utopian city, whatever was required was readily available and its planning responded to the need to reduce mobility times in order to guarantee more free time. In the exhibition Tadić imagines and plans his utopian city by contaminating Richter’s project with a science fiction imagination and by imposing an ecological reflection on these complex systems. Through drawings, collages, and animations, he hypothesizes an expansion that includes these new issues relating to the relationship between humans, the environment and technology while using renewable resources. Heliopolis consists of four thematic islands: Leaving the Frame, Flow Diversions, The Open Future and From the Shell (of the Old) in which the relationship between ecology, utopian architecture and science fiction is investigated by means of a multi-layered perspective. By varying the scale by means of which a system is represented, it is possible to enrich our understanding of it and formulate new readings. Using miniaturisation, Tadić transforms detritus and scraps into toys in a Benjamin type sense. “Collective products” that recall a comparison with the world of the adult that allows them to be liberated without being deprived of their value as documents.   In Heliopolis, Marko Tadić’s work rereads Vyaceslav Richter in order to propose a model that aims to establish a harmonious rhythm to society’s metabolism, in the continuous search for a delicate equilibrium between construction and cancellation, between possible futures and the transmitting of memory.                                                                                                                                    Marko Tadić (Croatia, 1979) studied painting at the Academy of Fine Arts in Florence. His artistic practice goes from drawings to installations and animations. The winner of numerous international prizes, in 2015, he received the Vladimir Nazor prize (Croatia) for the best exhibition and, in 2008, the Radoslav Putar Award (Croatia) as the best young contemporary artist. He has participated in numerous residences in Helsinki, New York, Los Angeles, Frankfurt, and Vienna. He has collaborated with the Art Academy in Zagreb as a tutor in a workshop on artists’ portfolios, field recordings and radio drama. He teaches at the Academy of Fine Arts in Zagreb and at the Nuova Accademia di Belle Arti NABA in Milan. His films have been shown at various international festivals of film animation and experimental films. In 2017, he represented Croatia, together with Tina Gverović, at the 57th International Art Exhibition, the Venice Biennale.   Within the exhibition Heliopolis, AEF/PAV (Educational and Training Activities) are proposing the Workshop_81 led by Tadić addressed to Academy and University students and young artists, with a focus on one of the artist’s mediums: stop-motion animation. For regular and summer school groups visiting the Heliopolis exhibition and the installations in the 23,500 sqm park, there will be the workshop Natura Segreta, that explores the vast PAV landscape as the setting for a new vision, both utopian and real, of a possible Future City.   In particular, on the occasion of the opening of the exhibition and a further venue for the workshop activities, there will be the inauguration of The School (2024), a permanent intervention by Tadić conceived for the PAV park, a welcoming and liveable rest area for the public and school groups during their visits to the park.   Heliopolis exhibition has been realized in collaboration with Museum of Contemporary Art Zagreb and supported by the Compagnia di San Paolo, the Fondazione CRT, the Regione Piemonte and the City of Turin.   The exhibition is part of New Perspectives for Action. A project by Re-Imagine Europe, co-funded by the European Union.