Non ha deluso le aspettative del pubblico di Jazz a Corte il pianista e compositore romano della scena jazz internazionale che ieri si è esibito a Palazzo delle Arti Beltrani, accompagnato dagli straordinari Makar Novikov al contrabbasso e Vladimir Kostadinovic alla batteria.
«Per proporre al pubblico suggestioni ed emozioni importanti – sottolinea Niki Battaglia, direttore artistico della rassegna jazz – bisogna avere il coraggio di allestire un cartellone connotato da proposte di qualità per palati musicali sopraffini. É il caso del secondo ospite di Jazz a Corte, una vera chicca per questa stagione artistica». Figlio d’arte e maestro virtuoso, Antonio Faraò, uno dei maggiori interpreti europei del genere, ha ammaliato la platea. Durante la sua carriera si è guadagnato un posto fra i grandi nomi del jazz contemporaneo internazionale.
Di recente invitato a Tangeri in Marocco e negli USA dal grande Herbie Hancock per l’International Jazz Day, eventi organizzati dall’Unesco e dalle Nazioni Unite, si è esibito con artisti del calibro di Brandford Marsalis, Kurt Elling, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau e altri nomi di spicco.
Faraò, nella sua fortunata carriera, ha condiviso lo stage con giganti del calibro di Steve Grossman e Billy Cobham, Richard Galliano e Chico Freeman, Lee Konitz e John Abercrombie.
Lo stesso Hancock ha detto di lui: «Antonio non è solo un ottimo pianista, è un grande».
Il suo stile è fin da subito riconoscibile. Eccellente padronanza strumentale, ardente carica emozionale, fertile vena compositiva, sensazionale senso ritmico e proverbiale raffinatezza comunicativa sono le sue maggiori peculiarità. La sua carriera solistica è ricca di successi. Grazie alle sue indubbie doti artistiche, stringe collaborazioni significative al fianco di una serie impressionante di musicisti blasonati in ambito mondiale fra i quali: Jack DeJohnette, Chris Potter, Daniel Humair, Gary Bartz, Billy Cobham, Mike Clark, Bireli Lagrène, Dennis Chambers, Claudio Fasoli, André Ceccarelli, Ivan Lins, Jeff “Tain” Watts, Ira Coleman, Benny Golson, Von Freeman, Miroslav Vitous, Didier Lockwood, Billy Hart, Lenny White, Eddie Gomez, Bob Berg, Joe Lovano, Dave Liebman, Wayne Shorter, Johnny Griffin, Charles Tolliver, Toots Thielemans, Christian McBride, George Garzone.
Nel suo album Eklektik, pubblicato per la Warner Music, invita diversi nomi, tra cui il celebre Snoop Dogg, Marcus Miller, Lenny White e tanti altri. Nel 2023 è coinvolto nel progetto “McCoy Tyner Legends”, un quintetto tutto statunitense dove Faraò, unico musicista europeo, condivide il palco con jazzisti di levatura mondiale come Chico Freeman al sax tenore, Steve Turre al trombone, Avery Sharpe al contrabbasso e Ronnie Burrage alla batteria, per rendere omaggio con questa formazione a uno tra i più grandi pianisti jazz di sempre scomparso nel 2020: McCoy Tyner.
Il suo nuovo album dal titolo “Tributes”, il primo di Faraò pubblicato dalla prestigiosa etichetta Criss Cross, lo vede al fianco di due giganti come il bassista e contrabbassista John Patitucci e il batterista Jeff Ballard, in un omaggio in musica ai grandi che hanno ispirato e costellato il suo percorso o con i quali Faraò ha condiviso il palco come Michel Petrucciani, Didier Lockwood, Chick Corea, Wayne Shorter, Cole Porter e tanti altri.
Il prossimo appuntamento per Jazz a Corte è domenica 7 luglio con il re dello swing, la star internazionale Ray Gelato. Cantante, sassofonista, autore e performer sarà accompagnato dalla sua band di prim’ordine “The Giants”, in uno spettacolo ad alta energia che non smette mai di trascinare la folla, farle battere le mani a ritmo e chiedere ancora di più.