Mediterraneo e migrazioni, il Prof. Genovesi: «Oggi non abbiamo un mondo diverso dobbiamo solo imparare a gestirlo»
La partecipata lectio magistralis organizzata per il centenario dell’Albo dall’Ordine degli Architetti BAT in collaborazione con la Bibliotheca Orientalis
Un lungo viaggio nella storia parlando di crisi, trasformazioni ed opportunità nel Mediterraneo. Le migrazioni e le loro matrici nella lectio magistralis del Prof. Enrico Genovesi, docente all’Università “La Sapienza” di Roma ed ospite a Trani, per il centenario dell’Albo, in un evento organizzato dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia BAT in collaborazione con la Bibliotheca Orientalis: «Oggi non abbiamo un mondo diverso, abbiamo lo stesso mondo. Dobbiamo solo imparare a gestirlo così come hanno imparato i nostri antenati – ha spiegato il Prof. Enrico Genovesi in conclusione – Voglio lasciare un messaggio chiaro. Bisogna avere curiosità e scoprire altre cose come per esempio i percorsi che ci sono stati nella storia dall’Europa verso India e Cina. Dall’Oriente all’Occidente ci sono, infatti, arrivate tante cose. Noi abbiamo avuto il nostro Brunelleschi, in Oriente c’è stato Sinan con le sue cupole che erano stupende. Brunelleschi noi lo conosciamo molto bene, Sinan no».
Un viaggio tra protoumani e umani che per milioni di anni si sono mossi nel Mediterraneo facendo gli stessi percorsi odierni con coraggio e disperazione spesso pagando anche con la vita. Una continua contaminazione che il Prof. Genovesi ha analizzato passo dopo passo nella partecipata sala del Polo Museale: «Questo cercare le radici credo che innanzitutto allontani un po’ il pensiero dalle situazioni più contingenti e forse anche polemiche del dibattito odierno – spiega il Prof. Genovesi – ma soprattutto ci apre a dei ragionamenti molto più aggrappati ad una realtà della natura del territorio che sono quelli che in questo momento, per esempio, ci vengono proposti dal problema del clima e quindi dalle crisi ambientali. Queste ci sono sempre state, come per esempio le glaciazioni. Sono fenomeni che in questo momento ci sembrano addirittura spaventosi ma che gli uomini hanno dovuto affrontare nei millenni».
Evento organizzato in collaborazione con la Bibliotheca Orientalis guidata dal Prof. Attilio Petruccioli: «Vogliamo dimostrare come l’Architettura possa facilmente coniugarsi con le altre discipline – spiega il Prof. Petruccioli – Cercare le origini come fa il Prof. Genovesi – significa ricercare le prime mosse fatte dall’antropizzazione umana sul territorio. Tenendo conto del fatto che le prime mosse sono poi quelle fondamentali come quelle nel gioco degli scacchi».
Entrano nel vivo le celebrazioni per il centenario dalla nascita dell’Albo degli Architetti con la BAT protagonista di una serie di eventi di respiro nazionale ed internazionale: «Questo è un appuntamento importante, si entra nel vivo di un calendario che ieri è stato presentato a Brescia dal nostro Presidente dell’Ordine BAT Andrea Roselli durante la conferenza nazionale degli Architetti in cui si parla proprio del centenario – ha spiegato l’Arch. Marina Di Matteo, Vice Presidente dell’Ordine nella sesta provincia – Tutto ruota attorno alla manifestazione di Open, studi aperti. La necessità di aprire i nostri studi al pubblico per far capire quello che avviene all’interno e cioè il processo formativo ed anche compositivo che porta poi al progetto. Questo è importante per far capire come l’architetto agisce non solo nelle nostre abitazioni ma anche sull’urbanistica e sullo spazio che ci circonda».