Trani – Promozione di sani stili di vita ed evoluzione della Salute: modelli multidimensionali tra professionisti

Giunto alla settima edizione, il Convegno “Promozione di sani stili di vita ed evoluzione della Salute: modelli multidimensionali tra professioni” – organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della BAT – si conferma come importante momento di incontro e di formazione comune fra professionisti che, direttamente o indirettamente, contribuiscono al benessere dell’individuo nella sua totalità.

L’evento, che si è svolto sabato 5 ottobre nelle sale di Palazzo San Giorgio a Trani, si è sviluppato attorno al concetto di “lavoro di squadra” che vede il medico di famiglia e il pediatra di libera scelta come primi interlocutori del paziente, per dar via ad un modello multidimensionale di intervento, che coinvolge medici specialisti, odontoiatri, nutrizionisti (medici, biologi o dietisti), farmacisti, infermieri, fisioterapisti e chinesiologi, psicologi e operatori di musicoterapia, meditazione e pet therapy.

Tre le sessioni del convegno, dedicate all’attività fisica, alla sostenibilità, all’alimentazione e psicologia: aspetti indissolubilmente coinvolti nel raggiungimento di uno stile di vita sano, basato sulla prevenzione e la cura delle patologie, sul concetto di salute sostenibile e per il maggior benessere psicofisico possibile del singolo, della comunità e del pianeta.

Madrina dell’evento la giovane canottiera del Circolo Barion di Bari, Sofia Caliandro. A lei il compito di testimoniare l’importanza che lo sport può rivestire nella vita di bambini e adolescenti, insegnando loro lo spirito di sacrificio, il rispetto delle regole e degli avversari, le scelte salutari per il proprio benessere.

Praticare costantemente attività fisica permette di prenderci cura del nostro corpo, riducendo i rischi per la salute, derivanti dalla sedentarietà. Lo ha sottolineato Sabrina Annoscia, Chinesiologa e Dottoranda in didattica delle Attività Motorie e Sportive, nel suo intervento su “le pause attive”, per promuovere l’attività fisica in diversi contesti formativi: “Un’opportunità per migliorare i livelli di attività fisica e allo stesso tempo i fattori correlati al rendimento scolastico, utilizzando l’esperienza motoria dei bambini”, ovvero la loro principale modalità comunicativa e relazionale.

Gli innumerevoli i benefici dell’attività fisica in menopausa sono stati elencati da Pierluigi De Pascalis, Biologo Nutrizionista e chinesiologo AMPA: “Benefici immediati che spaziano dal miglioramento dell’umore e della qualità del sonno al contrasto dell’osteoporosi e dell’aumento di peso, e benefici a lungo termine sul cuore, sulle articolazioni e la postura, oltre che sulla prevenzione di eventi tumorali”. La ricetta della salute in menopausa? Dedicarsi quotidianamente ad attività fisica aerobica e attività meditative, per curare corpo e mente.

Dalla paleogenetica, l’invito a ripensare il futuro guardando al passato, grazie all’intervento di Martino Ruggieri, Professore Ordinario di Pediatria generale e specialistica dell’Università degli Studi di Catania: “Siamo camminatori, dall’analisi delle orme umane è evidente che siamo la specie che ha camminato di più, prima di diventare stanziali, nelle grotte. Dall’Africa verso l’Europa, la Spagna, la Germania, la Georgia, in ondate successive, dove abbiamo trovato i resti dei nostri antenati, migranti e navigatori”.

“Siamo stati un po’ i precursori a parlare di salute in termini di prevenzione primaria e sviluppo sostenibile – ha ribadito Domenico Meleleo, medico pediatra di libera scelta, componente della Commissione Promozione della Salute, OMCEO BT e responsabile scientifico del convegno, sottolineando che la salute di un individuo è legata a doppio filo alla salute dell’ambiente in cui vive e lavora.

Moderata da Elvira Tarsitano, vicepresidente dell’Ordine dei Biologi di Puglia e Basilicata, la sessione”Stili di vita per la sostenibilità” ha posto l’accento proprio sui diversi aspetti di cui si compone la sostenibilità, un concetto che abbraccia aspetti ambientali, sociali, economici, etici, di pari opportunità.

“Surriscaldamento, effetto serra, cambiamenti climatici, degrado impediscono la piena realizzazione dei traguardi scientifici raggiunti dalla scienza e dalla sanità. Se non viviamo in un ambiente sano non potremo mai costruire un modello di salute efficace”, ha spiegato Daniela Arduini, presidente dell’Ordine dei Biologi di Lazio e Abruzzo, ricordando la definizione di sostenibilità e di sviluppo sostenibile come la soddisfazione dei fabbisogni delle generazioni presenti ma con un occhio all’ambiente e a garantire le medesime opportunità alle generazioni future.

Dello stato del Sistema Sanitario Nazionale” ha parlato Fabio La Grua, Biologo, Consigliere dell’Ordine dei Biologi di Puglia e Basilicata, denunciando una “situazione critica, con fondi non incrementati, numero di medici in calo a causa dei pensionamenti (in Italia oggi un medico ogni 1000 ma presto la situazione sarà capovolta: 2030 anno critico) e carenza di infermieri, a fronte di un’alta aspettativa di vita oltre i 65 anni, ma non in salute per il numero sempre più elevato di patologie croniche”.

Da qui la necessità di stili di vita basati su qualità dell’ambiente, qualità del territorio, qualità delle produzioni, qualità del cibo. Presupposti del principio di sostenibilità alimentare, di cui si è occupato Ilario Cuozzo, Lead auditor DNV Business Assurance Italy S.r.l., descrivendo come e quanto le certificazioni volontarie possano contribuire alla promozione di sani stili di vita alimentari e, allo stesso tempo, a far crescere quelle aziende che, in fase produttiva, pongono particolare attenzione alla salute del territorio e delle persone.

Imparare dagli animali per migliorare la nostra quotidianità è l’invito di Giusella Massari, Zooantropologo, Ambulatorio veterinario Psicovet Bari: “Per essere felici recuperiamo la motivazione degli animali, che non aspirano ad un obiettivo ma all’emozione, al piacere, alla voglia di partecipare ad un’attività. Siamo una specie animale del tutto particolare: siamo quelli che compongono poesie, musica, ma facciamo anche cose tremende perché compiamo genocidi, distruggiamo l’ambiente. Per questo dobbiamo smettere di considerarci superiori alle altre specie ma recuperare l’animalità in noi non come componente negativa, ovvero come si dice in modo dispregiativo “bestiale”.

La mattinata si è conclusa con la “pausa di Consapevolezza” di Lucia Calabrese, Psicologa, Coordinamento Servizio SAISH di Roma, che ha invitato tutti a non sottovalutare il potere di una mente cosciente e responsabile, e a riflettere su quanto il nostro vissuto quotidiano sia impregnato di preconcetti, false convinzioni, cattive abitudini, presunzioni. E su quanto sia importante “curare il nostro stile di vita con una medicina specifica, la mindfullness, la piena coscienza e consapevolezza di sé stessi. Più che un farmaco, un percorso di uscita dalla scatola mentale che ci rende ciechi rispetto alle possibilità di cura dei pazienti”.

“Siamo fieri di aver dato il via ad una collaborazione con figure professionali indirettamente collegate al campo medico – ha dichiarato il presidente OMCEO BT, Benedetto Delvecchio, in apertura della terza sessione “Alimentazione, psicologia e… dintorni”, rilanciando il ruolo centrale svolto dal medico di famiglia e del pediatra di libera scelta nella prevenzione delle patologie, affiancando il paziente in un percorso di consapevolezza sulle cattive abitudini e la possibilità di cambiarle.

“Le nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale ci offrono innumerevoli possibilità di migliorare i nostri stili di vita”, ha spiegato Manuel Salvadori, Esperto Biohacking e Nutrizione, riferendosi alle app che ci forniscono informazioni su alimentazione, digiuni intermittenti, registrando le nostre performance fisiche e il nostro stato di salute. Applicazioni certamente utili ma che non potranno mai sostituirsi all’uomo, unico responsabile delle proprie scelte di vita. In altri termini, la via sta nel mezzo.

Ne è convinta anche Valentina Andrulli Buccheri, Dietologa e Nutrizionista per la Medicina, che, a proposito del rapporto fra nutrizione e menopausa, ha osservato quanto sia importante ridurre le quantità piuttosto che eliminare alimenti: “Per contrastare l’aumento di peso a cui si assiste in menopausa è necessario valutare la donna nel suo complesso (sonno, relazioni, movimento, alimentazione, stress) e agire già dal climaterio, considerando le predisposizioni genetiche-familiari. Oltre ai cambiamenti ormonali, in questo particolare momento della vita delle donne, intervengono numerosi altri fattori che non possono essere ignorati”.

Dall’alimentazione al digiuno, e nello specifico, al rapporto fra digiuno e cervello. È il tema indagato da Giuseppe Cerullo, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università degli Studi di Padova, che ha offerto un’analisi biologica e fisiologica a supporto dei benefici del digiuno intermittente: l’allineamento delle funzioni del corpo con i ritmi circadiani. Ovvero, alimentarsi nelle ore in cui il corpo è in attività e digiunare nelle ore in cui il corpo dorme o, comunque, si riposa.

Della dieta mediterranea come modello di dieta equilibrata e anche amica del fegato ha relazionato Isanna Murro, Centro di Nutrizione Clinica per la Ricerca e la Cura dell’Obesità e delle Malattie del Metabolismo IRCCS De Bellis, Castellana: “per la prevenzione di malattie epatiche e ridurre i rischi di insorgenza di patologie a carico del fegato, non c’è una dieta più adatta; la più sicura, certamente è la dieta mediterranea, da costruire su misura del paziente senza dimenticare comunque l’importanza di svolgere una adeguata attività fisica”.

La relazione di Giorgia Ceci, Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, ha illustrato i meccanismi dei DCA, i disturbi del comportamento alimentare, i fattori di rischio e di mantenimento, analizzando il ruolo del perfezionismo, del rimuginìo e dei social. Una problematica particolarmente attuale nella nostra società, bombardata da modelli quasi irraggiungibili di bellezza e di magrezza, che insorge prevalentemente durante l’adolescenza e colpisce soprattutto il sesso femminile, modificandone le abitudini alimentari a causa dell’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del proprio corpo.

Giovanna Pontiggia, Psicologo ASL BA, ha indagato le conseguenze dei pregiudizi e delle violenze perpetrate ai danni delle donne (una donna ogni minuto in Europa), che producono conseguenze significative sulla salute fisica e mentale: “La violenza sessuale è solo un aspetto della violenza sulle donne; può essere fisica, economica, psicologica. Siamo tutti chiamati a riconoscerne i sintomi: ipercontrollo, isolamento, critiche, umiliazioni verbali, colpevolizzazione per arrestare un ciclo che passa attraverso riconciliazioni ripetute che illudono la donna, anestetizzandola. E la salute dei figli? Subiscono un trauma complesso, potranno avere problemi con lo studio, e sono a rischio di perpetrazione del modello famigliare. Dobbiamo educare al rispetto, offrire una formazione trasversale ai genitori, agli operatori. Nessuno di noi è esente da responsabilità, ciascuno di noi è chiamato a non alimentare, a bloccare la catena della violenza. La neutralità favorisce l’oppressore; la vittima rimane vittima”.

Vito Abbrescia, Consigliere Commissione Albo Odontoiatri OMCEO BAT Odontoiatra Libero Professionista in Andria e San Vito dei Normanni e Antonia Sinesi, Presidente AIRO (Accademia Italiana Ricerca Orale) – Presidente CDA Igienisti Dentali Foggia CPS – Igienista Dentale ASL TA, hanno concluso il convegno con un approfondimento sull’igiene orale, offrendo alcuni consigli pratici per prendersi cura di denti e gengive, attraverso immagini e video estremamente interessanti.