“Il tema della transizione ecologica è al centro dell’agenda della Regione Puglia. La visione che abbiamo condiviso insieme al presidente Emiliano, di una Regione incentrata su uno sviluppo sostenibile, sulle rinnovabili, sulla creazione di un hub energetico, ha segnato una strada che non abbiamo intenzione di abbandonare. Anche per queste motivazioni non possiamo che essere fortemente contrari alle trivelle, una scelta che ci riporta indietro negli anni, a un sistema energetico obsoleto, dannoso sul piano ambientale e inutile dal punto di vista degli approvvigionamenti. Gli incontri che ho voluto a Lecce e Bari, in cui abbiamo riunito le comunità locali pugliesi, sono stati i primi tasselli di un lavoro di informazione e coinvolgimento del territorio. Due momenti di partecipazione e di ascolto, al quale seguiranno altri passaggi istituzionali. Uno di questi si farà con i consiglieri regionali, partendo da una mozione anti trivelle che è già stata approvata all’unanimità. Non abbiamo intenzione di fermarci. Il tema della tutela dell’ambiente e del mare è un tema trasversale che dovrebbe unire tutti. Ricordo che con il nuovo decreto si prevede la possibilità di realizzare nuovi pozzi di estrazione di idrocarburi gassosi nella fascia 9- 12 miglia nautiche, oggi vietati dall’art. 6 comma 17 del Testo Unico Ambientale’. Saranno a rischio le nostre aree marine protette, quelle delle Isole Tremiti, Torre Guaceto, Porto Cesareo. Sarà a rischio la popolazione di cetacei, sulla cui tutela si stanno investendo ingenti risorse di ricerca”.
Lo dichiara Anna Grazia Maraschio, assessora all’ambiente della Regione Puglia, a margine dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Bari, presso la sede della Regione, in cui sono stati riuniti i rappresentanti degli enti locali della provincia di Bari, Bat, Taranto e Foggia. L’assessora Maraschio ha costituito un team tecnico/scientifico formato da Ferdinando Boero, già ordinario di Zoologia e Biologia Marina all’Università del Salento, e oggi chair alla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, Vito Felice Uricchio, dirigente dell’Istituto di Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Angelo Tursi, professore ordinario di Ecologia applicata presso l’Università di Bari. L’intenzione è quello di realizzare un documento scientifico da sottoporre all’attenzione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e del Ministro per le Politiche del mare.
All’incontro tenutosi oggi a Bari, oltre agli scienziati che fanno parte del team, hanno preso parte numerosi rappresentanti degli enti locali, tra cui l’ex presidente del consiglio regionale Onofrio Introna, il sindaco di Massafra, il sindaco di Bitetto, il sindaco di Apricena, il sindaco di Monopoli, il vicesindaco di Manfredonia, gli assessori all’ambiente di Taranto, Ginosa, Carosino, Conversano, Mola di Bari, Margherita di Savoia, l’assessore all’urbanistica del Comune di Andria e molti altri.
Laura di Santo, assessora all’ambiente del Comune di Taranto, ha sottolineato: “Ringrazio l’assessora Maraschio, perché ci sta dando la possibilità di avere degli spunti scientifici nel contrasto alle trivelle. Il ministero dell’ambiente sta costituendo l’area marina protetta nel golfo di Taranto, riconoscendo quindi il nostro ecosistema, su cui nasceranno delle forme di tutela. Le scelte sulle trivelle non sono compatibili con quanto stiamo portando avanti a Taranto”.
Anna Maria Curcuruto, assessora all’urbanistica del Comune di Andria, ha affermato: “l’amministrazione regionale guidata da Vendola, già 15 anni fa, ha rilanciato le rinnovabili in Puglia, creando una economia solida. Dobbiamo fare un patto con il governo, affermando che sono le comunità locali a scegliere quale fonte di energia sia migliore e più sostenibile per lo sviluppo del proprio territorio. Non si possono scavalcare le comunità locali e di certo non si può imporre l’attività delle trivelle, una fonte di energia assolutamente antieconomica e contrastante con la tutela ambientale. La Puglia ha 900 chilometri di costa, per noi pugliesi il danno economico e ambientale sarebbe enorme”.
“La scelta di investire sulle trivelle contrasta con il Green Deal della Commissione Europea e con il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, riguardo gli obiettivi di biodiversità marina, terrestre e cambiamenti climatici. In un momento storico come questo puntare sulle trivelle è assolutamente anacronistico. Inoltre, abbiamo numerosi dati scientifici che ci spingono a dire un no fermo alle attività estrattive delle trivelle”. Sono le parole di Elvira Tarsitano, assessore all’ambiente del Comune di Mola di Bari.