Una discarica a cielo aperto nell’area in cui sorgerà il bosco urbano di Capurso

Continua l’impegno di Capurso nella lotta all’abbandono di rifiuti

Al centro delle indagini una ditta barese che ripulirà l’agro.

Continua l’impegno del Comune di Capurso nella lotta all’inquinamento ambientale e all’abbandono selvaggio di rifiuti. Dopo un mese di indagini, le autorità sono risalite al colpevole che, nel mese di marzo, ha dato vita a una discarica a cielo aperto nell’area che ospiterà il bosco urbano della città di Capurso, nella Contrada Macchia dei Proni. È così emerso che una ditta edile avrebbe scaricato, nell’agro capursese, 35 metri cubi di rifiuti speciali derivanti da un’opera di ristrutturazione e riqualificazione energetica di un grosso fabbricato condominiale in provincia di Lecce. Vetro, imballaggi, legno, guaina e tubi in plastica secchi di pittura, materiale isolante per cappotti termici sono solo alcuni dei materiali rinvenuti in un’area così strategica per Capurso, su cui il Comune ha investito 5 milioni di euro per la trasformazione da luogo di abbandono a polmone verde della città.

L’intervento di rigenerazione urbana strapperà infatti quasi 35 mila metri quadri al degrado per dar vita a un luogo verde pensato per la comunità. Non un semplice parco, ma un posto con aree tematiche per soddisfare le esigenze di tutti i cittadini: una zona servizi con reception, bar e toilette; una zona relax/pic-nic; una zona fitness/benessere con adiacente zona ludica per bambini, entrambe dotate di pavimentazione antitrauma; un orto urbano; un orto didattico; un anfiteatro per eventi all’aperto.

“Abbandonare rifiuti è un reato. Questo comportamento irresponsabile rappresenta una violazione dei principi di civiltà e rispetto dell’ambiente che non possiamo tollerare e giornalmente combattiamo – ha commentato il sindaco di Capurso, Michele Laricchia -. Cerchiamo con ogni mezzo di promuovere uno stile di vita sostenibile e il mantenimento di un ambiente pulito e salubre per tutti i cittadini. L’abbandono di rifiuti minaccia non solo la bellezza naturale del nostro territorio, ma anche la salute pubblica e la sicurezza di noi cittadini.

Chiediamo con fermezza a coloro che commettono questi atti irresponsabili di porre fine a tali comportamenti. Allo stesso tempo, ci impegniamo ad intensificare i nostri sforzi per prevenire e contrastare atti di abbandono di rifiuti attraverso una maggiore vigilanza e l’applicazione rigorosa delle normative vigenti”.

Da altre indagini, intanto, è emerso il modus operandi della ditta che avrebbe acquistato direttamente il materiale da utilizzare per i lavori per poi subappaltare la totale esecuzione delle opere ad altre tre ditte. Alla luce di quanto accertato, è stata trasmessa alla Procura della Repubblica del Tribunale di Bari la notizia di reato.

“Serve collaborazione – aggiunge il sindaco -. Gli occhi dei cittadini possono fare molto più di sofisticati impianti di videosorveglianza. Chiediamo di segnalare tempestivamente situazioni di abbandono di rifiuti edili o di qualsiasi altra natura. Solo attraverso uno sforzo congiunto possiamo preservare la bellezza e la salubrità del nostro territorio. Intanto, per questo specifico caso, chi ha sbagliato sta pagando, e soprattutto è stato condannato a riconsegnare alla comunità capursese un luogo pulito e incontaminato. Per questo – conclude – vorrei ringraziare il nostro comando di Polizia Locale, il comandante Alessandro Costanza e gli uomini e le donne in divisa che con tanto impegno sono riusciti a risalire al colpevole”.