Una partita pazzesca quella di Hdl Basket Nardò in casa della blasonata Tezenis Verona

LA TORRE FA LA STORIA, HDL VOLA

I migliori sceneggiatori scrivono la storia del posticipo della decima giornata del girone Rosso di A2. Una partita pazzesca quella di Hdl Basket Nardò in casa della blasonata Tezenis Verona, che perde all’ultimo respiro con il tiro della disperazione di Andrea La Torre, capitano e salvatore della patria granata. Vittoria del Toro e aggancio in classifica, ma nella città di Giulietta non si è parlato d’amore. 

Parravicini, La Torre, Stewart, Nikolic e Iannuzzi sono gli alfieri con cui Di Carlo sceglie di iniziare la partita. Avvio folgorante del veronese Kamari Murphy, a segno tre volte consecutive da due. I primi punti granata del match sono di capitan La Torre e di Iannuzzi, quest’ultimo subito decisivo nel pitturato. Di Carlo spedisce sul parquet Ferrara. Entra nel tabellino anche Wayne Stewart jr. con una bella penetrazione. Il gialloblu Esposito fa tre su tre dai liberi e Verona segna il primo, significativo, vantaggio della sfida (14-10). Gli ospiti reagiscono, entrano Maspero e Baldasso, che impiega qualche secondo per la bomba del sorpasso. Segna anche Borra in schiacciata, adesso Nardò trova la via del canestro con più facilità. Alla prima pausa il Toro è avanti di una lunghezza (18-19).

Si riprende con Ferrara che segna da sotto e con Devoe che come un razzo taglia la difesa avversaria e deposita nel retino. Si rivede Murphy, al quale replica Maspero. Botta e risposta tra le due squadre. Un ottimo Borra schiaccia ancora il +3 e va in panca a tirare il fiato. Nardò gioca adesso con Maspero e Parravicini, ma è Nikolic (tripla) ad aggiungere il suo nome all’elenco dei marcatori di giornata. La Scaligera, però, è viva e si fa sentire con Gazzotti. Nikolic e Penna segnano ancora dalla distanza e chiudono il conto a metà gara sul 38-38.  

È un testa a testa serrato, le squadre rientrano in campo con il coltello tra i denti. Si ringhia in ogni zona del campo, ma Tezenis segna e va a +5. L’urlo del Pala Agsm è strozzato, però, dalla bomba di La Torre. Nei gialloblu lievita Penna, Di Carlo annusa il pericolo e chiama il time out. Si accende Parravicini con canestro e libero supplementare. Il Toro ha bisogno di tutti i suoi uomini, Stewart jr. ad esempio risponde all’appello con la tripla da posizione laterale. L’americano, sorvegliato speciale degli uomini di Ramagli, può essere l’ago della bilancia di una partita che si gioca sul filo. Prima dell’ultima pausa è 57-57.

L’arena non è in piazza Bra, ma qui. Gli arbitri vanno a raffreddare un indemoniato Di Carlo. Segna Stewart jr, che raffredda invece il pubblico di casa. Parravicini riceve un segnale dal polpaccio ed è costretto ad accomodarsi in panchina, un problema adesso non di poco conto. Ma è la notte in cui a Borra riescono cose speciali, come un gancione sulla sirena. Anche Ferrara non vuole essere da meno e mette dentro pure lui. Hdl viaggia spedita a +4. Maspero ha di fronte Murphy, decide che è il momento di uccellarlo con una tripla sulla sirena. Il fallo tecnico a Di Carlo conferma che è una battaglia, con la squadra di casa adesso più concreta. Verona mette il naso davanti dopo molto tempo, il palazzetto scaligero è una bolgia e spinge la Scaligera. Ancora Maspero fa 69-69 a 120 secondi dalla fine, Tezenis perde una palla pesantissima, ma soprattutto Devoe zoppicante e fuori dai giochi. Partita sporchissima, gli arbitri danno a Verona una rimessa contestata dai granata. Tezenis non segna, Ferrara sì. Poi Esposito di ghiaccio dai liberi (71-71). È overtime.

Stefanelli e Murphy vanno a canestro per il +4. Serve un cecchino ed entra Baldasso, ma il fuciliere stavolta è Stewart jr. (da tre). Poi segna l’uragano Penna, con i granata tirati fuori dal baratro da Baldasso per una nuova parità a 21 secondi dalla fine. Il basket è incredibile perchè segna Murphy in tap-in e quando tutto sembra finito La Torre passa alla storia di questa partita e forse di qualcos’altro con il tiro vincente da centrocampo. 79-80. 

Colpaccio pazzesco del Toro. Verona non è fatale, è dolcissima.