Lo scorso 2 maggio, a Cerreto Sannita, è stato presentato il terzo volume della collana “le fabbriche dei Santi”, che vede insieme Fondazione Museo Diocesano di Molfetta ed editore Claudio Grenzi impegnati nell’ambizioso progetto di andare oltre le più blasonate botteghe degli scultori del legno di Napoli – capitale politica, economica ed artistica del Regno meridionale – per intercettare i luoghi di produzione “defilati” e i tanti “legnaiuoli” del tutto sconosciuti o reputati ‘minori’, al fine di recuperarli alla storia dell’arte narrandone vite e storie, ricostruendo, sin dove possibile, i cataloghi.
«È il caso – afferma Francesco Di Palo, direttore della collana – dell’internazionale Silvestro Jacobelli (Cerreto 1724-Lima 1815 c.), scultore che per certo sperimentò la vocazione modellando l’argilla nell’impresa di famiglia, per poi intraprendere il vero e proprio apprendistato a Napoli, presso una delle reputate botteghe napoletane dedite all’intaglio ligneo, forse quella dei De Mari. Il ritorno e l’attività nella sua Cerreto sono testimoniati da numerose opere: prima tra tutte la Madonna della Provvidenza del 1757. Poi la svolta internazionale: le sue tracce ci portano a Madrid e Cadice; infine, lungo le direttrici proprie delle “strategie missionarie”, nella capitale del Viceregno del Perù, Lima, dove si trasferì stabilmente contribuendo a reintegrare e risarcire i danni, materiali e immateriali, causati dal devastante terremoto del 1746».
Questo libro costituisce un estratto di un’ampia ricerca condotta per la realizzazione della Tesi di Dottorato di Francesco De Nicolo dal titolo Italia nel Perù viceregio: relazioni artistiche. Pittura, scultura ed arti applicate, 1542-1821, discussa nell’aprile del 2023 presso l’Universidad de Granada (Spagna), che ambisce a fornire un contributo allo studio del fenomeno delle relazioni artistiche che hanno legato, durante l’epoca viceregia (1542-1821), il Perù all’Italia, attraverso l’invio costante di opere d’arte, nonché attraverso il trasferimento di artisti.
La ricerca su Silvestro Jacobelli per la ricorrenza del tricentenario dalla nascita (5 aprile 1724), parte dunque a ritroso, ossia proprio dal Perù, dove attraverso indagini di ‘campo’ e archivistica, è stato possibile individuare le tracce di questo dimenticato ma assai valido scultore. All’esigenza di conoscere meglio l’artista e di approfondirne la vita e di inquadrarne le opere ha corrisposto la necessità di ripercorrere i passi da lui compiuti circa tre secoli fa prima di giungere nelle Nuove Terre.
Insomma, la pubblicazione promossa in partenariato con il Comitato del Tricentenario, Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti, Comune di Cerreto Sannita e GAL Titerno, consente a Francesco De Nicolo – recentemente curatore di uno studio e di una mostra su Giaquinto, Porta e le botteghe meridionali del Settecento al Museo Diocesano di Molfetta – di ricostruire le vicende umane e artistiche di Jacobelli che, salvo rare eccezioni, era noto solo alla letteratura locale, recuperandone memoria e arte entro i meno asfittici alvei della storia dell’arte italiana.
Dopo aver ricondotto l’Ecce Homo di Lucera ed i Misteri di Molfetta alla strepitosa mano di Aniello Stellato, con la pubblicazione del volume edito nel 2023 Anellus Stellato fecit…, la collana scientifica prende ulteriore slancio, qualificando l’attività della Fondazione e la sinergia con l’editore Grenzi in un orizzonte culturale di ampio respiro.