La manifestazione è stata presentata al Circolo Canottieri Barion e si svolgerà sino a sabato
«Rieccoci a Bari e al Canottieri Barion per la Coppa Italia Dinghy, dopo appena due anni. E nel 2025 ci torneremo ancora, stavolta per il Campionato Italiano». Ad annunciarlo il segretario di classe Dinghy Francesca Lodigiani, alla presentazione della prima tappa della Coppa Italia Dinghy che si disputerà a Bari fino a sabato. Più di quaranta equipaggi provenienti da tutta Italia, per un evento organizzato dal Circolo Canottieri Barion su delega del comitato VIII Zona della Federazione Italiana Vela.
E così, a soli due anni di distanza dall’organizzazione di un’altra tappa di Coppa Italia, Bari torna capitale della Dinghy 12’, la più antica classe velica d’Italia. «Siamo fieri di ospitare la classe Dinghy – ha rimarcato il presidente del Canottieri Barion Francesco Rossiello – Da tre anni abbiamo fatto rinascere questa classe anche a Bari, sotto la spinta di Stefano Antoncecchi e Gigi Costantino. Sarà splendido ammirare la flotta Dinghy dal lungomare. E magari tanti baresi scopriranno quanto sia bello andare in barca a vela, davanti a uno spettacolo simile».
Sei le prove in programma, due al giorno sino a sabato. Campo di regata allestito nel tratto di mare antistante il porto vecchio ed un magnifico colpo d’occhio assicurato dal lungomare Sud della città, con le coloratissime vele e gli scafi in legno e vetroresina delle storiche imbarcazioni Dinghy. «Manifestazioni come questa – ha spiegato l’assessore comunale allo sport Pietro Petruzzelli – fanno di Bari una città sempre più attrattiva, capace di generare anche un turismo sportivo. E poi il Canottieri Barion si fa sempre trovare pronto, per questi eventi che esaltano il rapporto fra la città ed il mare».
La Coppa Italia Dinghy rappresenta l’inizio di una stagione velistica esaltante, per la Puglia: «È un anno davvero importante – ha precisato il presidente del comitato VIII Zona FIV Alberto La Tegola – Dopo Bari, a giugno toccherà a Brindisi dove si disputerà il campionato nazionale d’altura. Stiamo valorizzando ciascuna disciplina per le sue peculiarità. Ogni evento è organizzato nel dettaglio, affinché si torni a gareggiare in Puglia l’anno successivo. E questo lavoro ci è riconosciuto a livello nazionale».
Anche nel 2022, come quest’anno, Bari aveva ospitato la prima tappa della Coppa Italia. Già in passato il capoluogo pugliese era stato sulla scena della classe Dinghy con l’organizzazione di cinque edizioni dei Campionati Italiani nel 1950, 1951, 1953, 1963 e 1967, a cura del Circolo della Vela. Erano gli anni ruggenti dei timonieri baresi Nicola Lapenna, Gianni Modugno vincitore di due titoli nel 1959 e nel 1962, Gianni Milano e Francesco Piccininni del Canottieri Barion. Adesso la storia si ripete con la Coppa Italia che dopo Bari proseguirà a Portofino e Venezia.
Dinghy 12′: oltre un secolo di vela e passione
Il Dinghy 12’ è una storica deriva con scafo in legno o in vetroresina, con un’ampia velatura armata di picco. Nel panorama velico internazionale, poche altre imbarcazioni possono vantare una storia così lunga e ricca di successi. Nato nel 1913 dalla matita dell’inglese George Cockshott, questo gioiello di design ha saputo conquistare il cuore di velisti di ogni generazione, grazie alla sua semplicità, robustezza e prestazioni eccezionali.
Fin dalle sue prime regate, il Dinghy 12′ si è distinto per la sua versatilità, adattandosi con facilità a diversi tipi di acque e condizioni meteo. La sua popolarità è cresciuta rapidamente, portando alla fondazione della Classe Internazionale Dinghy 12′ nel 1919. Nel 1920 e 1928, la barca ha avuto l’onore di figurare come disciplina olimpica nelle edizioni di Anversa e Amsterdam, consacrando il suo status di icona velica. Proprio l’esperienza dei velisti italiani che vengono selezionati per le Olimpiadi di quegli anni la introduce nel nostro Paese, dove le prime imbarcazioni sono costruite nel 1929 e si tiene, nel 1931, il primo Campionato Italiano.
Il segreto del successo del Dinghy 12′ risiede nella sua accessibilità. Si tratta di una barca economica da costruire e mantenere. Inoltre, la sua semplicità di manovra la rende perfetta per chi si avvicina per la prima volta alla vela, ma allo stesso tempo offre sfide stimolanti anche ai velisti più esperti. Nel corso del suo secolo di vita, il Dinghy 12′ ha subito alcune modifiche al regolamento di stazza, pur mantenendo inalterato il suo spirito originario. L’introduzione di nuove tecnologie e materiali ha permesso di migliorare le prestazioni della barca, senza snaturarne l’essenza.
Oggi il Dinghy 12′ vanta una flotta attiva in oltre 20 paesi del mondo, con un numero crescente di appassionati che ne apprezzano le qualità uniche. La classe continua ad organizzare regate a tutti i livelli, dai campionati nazionali alle competizioni internazionali, offrendo un terreno di confronto ideale per velisti di ogni età e provenienza.
Nata nel 1969, l’Associazione Italiana Classe Dinghy 12′ (AICD) è impegnata nella valorizzazione e nella promozione di questa storica classe velica. L’associazione si adopera per preservare l’eredità del Dinghy 12′ e per trasmetterne i valori alle nuove generazioni di velisti. Ogni anno oltre 200 timonieri partecipano alle regate nazionali, zonali e locali – da Lugano a Palermo – sui loro scafi in legno e vetroresina.
Il Dinghy 12′ rappresenta più di una semplice barca a vela. È un simbolo di tradizione, sportività e passione per il mare. La sua storia ultracentenaria è una testimonianza della sua capacità di unire persone di tutto il mondo sotto il segno di un comune amore per la vela.