Il Circolo Canottieri Barion organizzerà la prima tappa della manifestazione
Parte da Bari la Coppa Italia Dinghy 2024. Dal 25 al 27 aprile il capoluogo pugliese ospiterà la prima tappa della manifestazione, a cura del Circolo Canottieri Barion su delega del comitato VIII Zona della Federazione Italiana Vela. E così, a soli due anni di distanza dall’organizzazione di un’altra tappa di Coppa Italia, Bari tornerà capitale della Dinghy 12’, la più antica classe velica d’Italia.
La manifestazione sarà presentata mercoledì 24 aprile alle 17,30 a molo San Nicola, presso la sede del Canottieri Barion, alla vigilia del primo giorno di regata: «Il ritorno a Bari e al Barion della Coppa Italia – spiega il presidente del circolo Francesco Rossiello – testimonia quanto sia stato apprezzato il nostro impegno organizzativo. Uno sforzo doveroso nel rispetto di una tradizione antica, se si pensa che durante gli anni Cinquanta la città ha ospitato alcune edizioni dei campionati italiani e disponeva di una propria flotta Dinghy competitiva, come attestano i bellissimi esemplari in legno ancora custoditi in sede. E così il nome di Bari tornerà ad essere associato ad una delle manifestazioni più importanti a livello nazionale».
Sei le prove in programma: si comincia alle ore 13 di giovedì 25 aprile con due prove al giorno sino a sabato 27 aprile. Il campo di regata sarà allestito nel tratto di mare antistante il porto vecchio, con due boe poste rispettivamente all’altezza di piazza Diaz e della spiaggia di Pane e Pomodoro. Prevista la partecipazione di circa quaranta equipaggi che invaderanno il circolo barese di molo San Nicola con le coloratissime vele e gli scafi in legno e vetroresina delle storiche imbarcazioni Dinghy. Premi per i primi cinque assoluti della classifica finale ma anche per il primo dei Dinghy Classici (scafo in legno), il primo delle classifiche Master (over 65 anni) e Super Master (over 75), i Legend over 80, la prima Lady ed il primo equipaggio in doppio.
Fra i concorrenti più attesi Francesca Lodigiani del Circolo Velico Santa Margherita Ligure, attuale segretario di classe, e Mimmo Bottiglione della Sezione Velica Marina Militare Taranto, fiore all’occhiello di una flotta pugliese in costante crescita. Ed contributo importante lo sta dando il Canottieri Barion con il suo timoniere di punta Gigi Costantino e molti altri appassionati. In questa classe gareggiano anche il presidente del Barion Francesco Rossiello ed il responsabile della sezione degli Ufficiali di Regata dell’VIII Zona Fiv, Stefano Antoncecchi, sempre per il circolo barese.
Anche nel 2022, come quest’anno, Bari aveva ospitato la prima tappa della Coppa Italia. Già in passato il capoluogo pugliese era stato sulla scena della classe Dinghy con l’organizzazione di cinque edizioni dei Campionati Italiani nel 1950, 1951, 1953, 1963 e 1967, a cura del Circolo della Vela. Erano gli anni ruggenti dei timonieri baresi Nicola Lapenna, Gianni Modugno vincitore di due titoli nel 1959 e nel 1962, Gianni Milano e Francesco Piccininni del Canottieri Barion. Adesso la storia si ripete con la Coppa Italia che dopo Bari proseguirà a Portofino e Venezia.
Dinghy 12′: oltre un secolo di vela e passione
Il Dinghy 12’ è una storica deriva con scafo in legno o in vetroresina, con un’ampia velatura armata di picco. Nel panorama velico internazionale, poche altre imbarcazioni possono vantare una storia così lunga e ricca di successi. Nato nel 1913 dalla matita dell’inglese George Cockshott, questo gioiello di design ha saputo conquistare il cuore di velisti di ogni generazione, grazie alla sua semplicità, robustezza e prestazioni eccezionali.
Fin dalle sue prime regate, il Dinghy 12′ si è distinto per la sua versatilità, adattandosi con facilità a diversi tipi di acque e condizioni meteo. La sua popolarità è cresciuta rapidamente, portando alla fondazione della Classe Internazionale Dinghy 12′ nel 1919. Nel 1920 e 1928, la barca ha avuto l’onore di figurare come disciplina olimpica nelle edizioni di Anversa e Amsterdam, consacrando il suo status di icona velica. Proprio l’esperienza dei velisti italiani che vengono selezionati per le Olimpiadi di quegli anni la introduce nel nostro Paese, dove le prime imbarcazioni sono costruite nel 1929 e si tiene, nel 1931, il primo Campionato Italiano.
Il segreto del successo del Dinghy 12′ risiede nella sua accessibilità. Si tratta di una barca economica da costruire e mantenere. Inoltre, la sua semplicità di manovra la rende perfetta per chi si avvicina per la prima volta alla vela, ma allo stesso tempo offre sfide stimolanti anche ai velisti più esperti. Nel corso del suo secolo di vita, il Dinghy 12′ ha subito alcune modifiche al regolamento di stazza, pur mantenendo inalterato il suo spirito originario. L’introduzione di nuove tecnologie e materiali ha permesso di migliorare le prestazioni della barca, senza snaturarne l’essenza.
Oggi il Dinghy 12′ vanta una flotta attiva in oltre 20 paesi del mondo, con un numero crescente di appassionati che ne apprezzano le qualità uniche. La classe continua ad organizzare regate a tutti i livelli, dai campionati nazionali alle competizioni internazionali, offrendo un terreno di confronto ideale per velisti di ogni età e provenienza.
Nata nel 1969, l’Associazione Italiana Classe Dinghy 12′ (AICD) è impegnata nella valorizzazione e nella promozione di questa storica classe velica. L’associazione si adopera per preservare l’eredità del Dinghy 12′ e per trasmetterne i valori alle nuove generazioni di velisti. Ogni anno oltre 200 timonieri partecipano alle regate nazionali, zonali e locali – da Lugano a Palermo – sui loro scafi in legno e vetroresina.
Il Dinghy 12′ rappresenta più di una semplice barca a vela. È un simbolo di tradizione, sportività e passione per il mare. La sua storia ultracentenaria è una testimonianza della sua capacità di unire persone di tutto il mondo sotto il segno di un comune amore per la vela.