Si terrà domani, sabato 16 marzo, alle ore 9.30, al Museo Civico in strada Sagges a Bari, l’incontro su “contrasto alla violenza di genere: strumenti e azioni”, organizzato dall’Associazione Italiana Donne Medico Bari e promosso dalla commissione comunale Cultura, Ricerca e Università, con il patrocinio di Comune di Bari, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Ordine dei Medici Bari, Centro Italiano Femminile Bari e Gens Nova odv.
Dopo i saluti istituzionali del presidente della commissione consiliare Cultura, Ricerca e Università del Comune di Bari Giuseppe Cascella e del direttore del Museo Civico Francesco Carofiglio, i lavori proseguiranno con gli interventi del prefetto di Bari Francesco Russo, del rettore dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ Stefano Bronzini, del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Filippo Anelli, della presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico Bari Mariateresa Ventura, della coordinatrice di ‘Agapanto’ – gruppo Donne Medico OMCeO Bari Mariantonietta Monteduro, della presidente del Centro Italiano Femminile Bari Benedetta Sasanelli e del presidente di Gens Nova Antonio La Scala.
Obiettivo dell’iniziativa è fare il punto sul tema della violenza – sia psicologica che fisica, che può arrivare a sfociare nel femminicidio – nei confronti delle donne, un fenomeno da contrastare con una rivoluzione culturale e con azioni mirate di sensibilizzazione. In questo contesto, molta preoccupazione suscitano gli episodi di violenza in ambito sanitario, con frequenti episodi di aggressioni in ambiente ospedaliero, soprattutto nei turni notturni: undici anni fa, la città di Bari fu sconvolta dall’omicidio di Paola Labriola, la psichiatra uccisa da un paziente del centro di igiene mentale della Asl in via Tenente Casale. Solo un anno fa, a Pisa, l’uccisione di un’altra psichiatra, Barbara Capovani. La sicurezza nel luogo di lavoro – sottolineano gli organizzatori dell’incontro – rappresenta, quindi, un elemento fondamentale, anche ai fini del pieno recupero del ruolo dei medici quali artefici della cura e della salute dei pazienti.