“È necessario un cambio di mentalità da parte della politica e di chi amministra i Comuni, le Regioni e il Governo nazionale” dichiara Stefano Guarnieri, papà di Lorenzo, investito da un automobilista, a Firenze, all’età di 17 anni
Milano, domenica 19 novembre 2023 -Oggi duemila persone a Roma, Milano, Napoli, Trento, Cagliari, Lecce, Modena, Rovigo e Alessandria hanno manifestato per chiedere strade più sicure nelle città italiane, in occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime della violenza stradale, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993.
Questa mattina a Roma, ai Fori Imperiali, circa 1.000 persone hanno partecipato al flash mob realizzato con un’installazione di grande impatto, composta da un lungo tappeto di scarpe bianche, fiori e candele per ricordare tutte le 174 persone che nella provincia di Roma, dall’inizio dell’anno, sono morte a causa della violenza stradale e per chiedere misure di contrasto dei rischi sulle strade. Nel pomeriggio si è svolta una ciclopedalata fino a Labaro, dove lo scorso 19 ottobre è morto Gabriele Sangineto, studente universitario, travolto da due auto mentre attraversava sulle strisce. Qui 150 persone hanno portato fiori in memoria del giovane morto e hanno appeso un grande striscione con la scritta “Rallenta! Qui attraversano i pendolari – In memoria di Gabriele, 21 – Basta morte in strada”.
A Milano 250 persone questo pomeriggio, al Giardino Aristide Calderini, accanto alla scultura di Arnaldo Pomodoro dedicata alle vittime della violenza stradale, hanno partecipato alla performance artistica per commemorare le persone morte per scontri stradali. A Napoli, in piazzale Tecchio, questa mattina 250 persone hanno partecipato alla KidicalMass, una biciclettata ideata specificatamente per bambini e bambine e le loro famiglie, permettendo loro di vivere davvero la strada e in sicurezza. A Trento, questa mattina, in via Venezia, 80 persone hanno partecipato al presidio all’attraversamento pedonale dove lo scorso 28 settembre una ragazza è morta investita a grande velocità da un motociclista, anche lui deceduto. A Cagliari, 100 persone hanno partecipato alla manifestazione che si è sviluppato in tre momenti, realizzando “passaggi pedonali umani” sulle strisce pedonali dove sono morte alcune persone, in via Dell’Abbazia, in via Is Mirrionis, in via Cadello. A Modena questa mattina, in via Emilia Ovest, 50 persone hanno organizzato un flash mob in ricordo delle vittime della strada. Ad Alessandria, questo pomeriggio, al Ponte Cittadella, 50 persone hanno partecipato al presidio in ricordo delle vittime del traffico stradale del territorio. A Rovigo, in piazza Vittorio Emanuele II, oggi 80 persone hanno partecipato alla manifestazione per commemorare le 22 persone morte sulle strade della provincia di Rovigo nel 2022. A Lecce, in viale Giovanni Paolo II, questa mattina 100 persone hanno partecipato alla manifestazione creando “strisce pedonali umane” per ricordare tutte le persone investite e uccise in città. In provincia di Lecce, a Zollino, questa mattina 70 persone hanno partecipato alla manifestazione in ricordo delle vittime per il traffico stradale.
“Come hanno chiesto tanti cittadini e cittadini oggi – ha dichiarato Stefano Guarnieri, papà di Lorenzo, investito da un automobilista, a Firenze, all’età di 17 anni – è necessario un cambio di mentalità da parte della politica e di chi amministra i Comuni, le Regioni e il Governo nazionale. Gli scontri stradali non sono frutto del caso o del destino, quindi non sono incidenti. Dietro ogni scontro grave ci sono sempre delle scelte e dei comportamenti sbagliati da parte delle persone o delle amministrazioni, come la velocità, la distrazione, “l’angolo cieco” dei TIR, le infrastrutture delle strade (passaggi pedonali, marciapiedi, piste ciclabili, etc) l’abuso di stupefacenti. Questi comportamenti – spiega Guarnieri – possono cambiare se i cittadini e chi governa capiscono che questa è una vera e propria emergenza sociale. Allora la sicurezza stradale diventerà davvero una priorità e non ci limiteremo solo alle “lacrime di coccodrillo” dopo ogni persona investita da un automobilista o un camionista. Serve un intervento integrato e persistente fatto di formazione continua, comunicazione trasparente ed efficace, regole, controlli, sanzioni adeguate, interventi infrastrutturali preventivi, mezzi ed equipaggiamenti più sicuri, si possono salvare tante vite umane”.
In Italia c’è un grande problema di sicurezza stradale: ogni giorno 9 persone vengono uccise dalla violenza stradale. Nel 2022 si sono verificati 165.889 scontri stradali (454 al giorno) che hanno comportato 223.475 feriti (612 al giorno) e 3.159 vittime (9 al giorno). Le principali cause di scontro stradale sono la distrazione (15%), il mancato rispetto della precedenza (13,7%) e l’eccesso di velocità (9,3%). Circa il 73% degli scontri stradali avviene su strade urbane dove vi è la presenza di diversi utenti della strada.
La situazione più grave riguarda Roma e tutta la regione Lazio. Nella Provincia di Roma sono già 173 le vittime del traffico stradale dall’inizio del 2023. Nella sola Roma Capitale ci sono stati 11.798 incidenti su strade urbane con 124 morti (di cui ben 35 erano persone a piedi) e 14.590 feriti. Secondo un recente studio della Lumsa (luglio 2023) a Roma si verificano tre incidenti stradali ogni ora. In tutto il Lazio, sono già 64 le persone a piedi investite e uccise nel 2023 e ben 13 le persone in bici. In provincia di Roma dall’inizio dell’anno ci sono state 174 vittime della violenza stradale. Il trend risulta spaventosamente anche in crescita, i dati consolidati nel 2022 fanno registrare +33 morti rispetto ai dati del 2019.
Risulta, dunque, evidente la necessità di attuare delle misure efficaci per garantire la compresenza pacifica dei vari utenti, con particolare attenzione di quelli più vulnerabili.
L’Unione Europea si è posta l’obiettivo di dimezzare le vittime e i feriti gravi entro il 2030 e di azzerarli entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo ci sono metodi e strategie che sono già stati applicati con successo da altri Paesi:
– la “Vision Zero”, sperimentata per la prima volta dalla Svezia a partire dal 1997, prevede una migliore progettazione di strade, incroci, attraversamenti, in modo tale da diminuire la percentuale di incidenti dovuti all’errore umano e limitare i danni a persone o oggetti in caso di scontro;
– la “Città 30”, già applicata in molte città europee, che sta portando a una riduzione importante del numero di scontri e conseguentemente feriti e vittime. La “Città 30” è un provvedimento efficace perché agisce sul fattore che rappresenta la prima causa di morte in caso di scontro stradale: la velocità.
A Bruxelles l’applicazione della Città 30 ha portato a una riduzione degli scontri stradali del 28% e una riduzione del 50% di feriti gravi e vittime. Il provvedimento non ha inciso sui tempi di percorrenza in città, in quanto già oggi la velocità media in ambito urbano è ben inferiore ai 30 km/h.
In Italia le Città 30 sono: Olbia, Bologna e Lodi.
Sono molte le Città 30 in Europa:
in Francia, Parigi, Grenoble, Lille, Nantes, Nizza, Montpellier
in Spagna, tutte le città
inBelgio, Bruxelles
inAustria, Graz
inFinlandia, Helsinki
in Svizzera, Zurigo
in Olanda, Amsterdam
nel Regno Unito, Edimburgo.
CON IL NUOVO CODICE DELLA STRADA RISCHIO AUMENTO DELLE VITTIME DELLA VIOLENZA STRADALE
Il nuovo Codice della Strada, a firma del Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini, in discussione alla Camera dei Deputati, punta molto sulla repressione e poco sulla prevenzione e, soprattutto, limita la possibilità da parte delle amministrazioni locali di ridisegnare la strada garantendo spazio e sicurezza agli utenti più vulnerabili. Viene posta molta attenzione sul tema della guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’effetto di stupefacenti un comportamento sicuramente pericoloso, ma viene limitata la possibilità di controllo della velocità mediante autovelox che rappresenta la prima causa di morte in caso di scontro stradale.
Con il nuovo codice della strada i Sindaci avranno una netta riduzione dei poteri in materia di applicazione e controllo della ZTL (Zona a Traffico Limitato), politiche di regolamentazione della sosta, la progettazione e costruzione di infrastrutture ciclabili, corsie ciclabili e case avanzate (spazi dedicati alle bici ai semafori) e il controllo della velocità. I Comuni non potranno definire le regole e la tariffazione della sosta che sono un’efficace leva di gestione della mobilità urbana e dello spazio pubblico.
L’esperienza di altri Paesi stranieri, caratterizzati da tassi di incidentalità ben inferiori a quelli italiani, dimostra che per garantire la sicurezza degli utenti vulnerabili (pedoni e ciclisti) è necessario ridurre la velocità dei veicoli motorizzati e non obbligare i mezzi più leggeri a dotarsi di dispositivi di identificazione (targa) e di protezione passiva (casco).
Nell’ambito della sicurezza delle persone in bicicletta, il nuovo Codice introduce a livello teorico un provvedimento positivo sull’obbligo di mantenere almeno 1.5 m di distanza laterale in fase di sorpasso di un ciclista, ma che viene di fatto vanificato dalla precisazione “ove le condizioni della strada lo consentano”.
LE RICHIESTE
Le richieste degli attivisti e delle attiviste e delle associazioni che promuovono la manifestazione “Viva la strada”:
- Sul nuovo Codice della Strada in discussione: stralciare le norme che limitano lo spazio per la mobilità attiva e riducono l’autonomia dei Comuni nella determinazione delle politiche di mobilità urbana; consentire e incentivare l’installazione di autovelox in ambito urbano per il controllo dei limiti di velocità;
- Promuovere la legge nazionale per l’istituzione della Città 30 in tutte le città italiane, come è stato fatto dalla Spagna nel 2021;
- Prevedere strade scolastiche pedonali davanti ad ogni scuola italiana;
- Ripristinare le risorse economiche per progettazione di infrastrutture ciclabili urbane, tagliate mesi fa dal Governo Meloni, per rendere tutte le strade sicure per gli utenti in bicicletta.
- Introdurre l’obbligo di installazione del dispositivo ISA (intelligent speed assistance), che limita la velocità dell’automobile per tutti i veicoli dal 7 luglio 2024, estendendone
l’installazione su tutti i veicoli circolanti, non solo sulle nuove immatricolazioni, e vietando la possibilità di disattivare l’ISA da parte del guidatore.
Altre manifestazioni si svolgeranno nei prossimi giorni a Torino e Parma:
Torino
Mercoledì 22 novembre, dalle 9 alle 14, diverse associazioni organizzano l’VIII Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. L’iniziativa è promossa dal Fondo Vito Scafidi in collaborazione con Fondazione Benvenuti in Italia, ACMOS, Libera Piemonte, Fridays For Future Torino, Torino Respira, Future Parade, FIAB Torino Bici e Dintorni, Fiab Torino Bike Pride, Toroller Collective, Progetto Ven-Velo, Associazione Jonathan, Legambiente, Legambiente Metropolitano Torino, Cittadinanza Attiva, Città di Settimo, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, con il patrocinio della Città di Torino e della Città Metropolitana di Torino. Ci sarà un corteo in bicicletta che, insieme agli studenti, toccherà numerose scuole per terminare ai Giardini Vito Scafidi, (piazza Chiaves) dove, verso le 13, verrà deposto un fiore in ricordo di Vito, morto a scuola nel 2008 per il crollo di un soffitto. Ed è proprio per chiedere alle istituzioni maggiore tutela della salute di studenti e studentesse che si metterà al centro l’importanza della mobilità attiva casa-scuola e creando contesti favorevoli all’uso della bicicletta nel tratto Bike-to-school.
Riferimento per stampa
Elisa Gallo 328.7355957
PARMA
Venerdì 24 novembre, dalle ore 17.30 alle ore 18.30, FIAB Parma e ACI Parma organizzano in 4 punti della città mobilitazioni per invitare gli automobilisti ad essere sempre concentrati alla guida, per prevenire incidenti con gli utenti deboli della strada, i più esposti al pericolo. Inviteremo anche le persone in bici che non hanno luci per invitarli ad “illuminarsi” per rendersi più visibili. Riferimento per stampa Andrea Mozzarelli 3398123784
La manifestazione “VIVA LA STRADA” è stata promossa da attiviste/i e da associazioni di respiro nazionale e locale attive sui temi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile.
Le manifestazioni sono state organizzate da decine di associazioni: ACRSD Davide Marasco, Associazione Salvaiciclisti Roma, Aps Bike4City ETS, Fiab BiciPA, Bike To School, Comitato Collina Lanciani, Comitato Colline di Pietralata, Comitato di Quartiere Colli Aniene, Comitato di Quartiere Colline e Valli di Pietralata e Tiburtina, Comitato di Quartiere Rebibbia, Comitato di Quartiere Settecamini, Comitato di Quartiere Torrino Decima, Comitato Monte Ciocci, GreenMobility Tevere, FIAB Lazio, FIAB BiciPa, FIAB ROMA Ruotalibera, FIAB Roma Biciliberatutti, FIAB Roma Naturamici, Legambiente Lazio, Circolo Legambiente Ilaria Alpi, Legambiente Gemme, Marco Pietrobono Onlus, Mobilità Sostenibile VIII, Mobilità Sostenibile IV Municipio, Movimento Diritti dei Pedoni APS, Muoviti Elettrico, Roma a piedi nudi, Rete Civica Parco Andrea Campagna, Roma30, Rebike ALTERmobility, Rete Vivinstrada, Tipi Attivi, la rete “Città delle Persone”, NapoliPedala Legambiente Trento, “Amici in bicicletta Cagliari”, “Donne in bici”, la rete Modena30, FIAB Amici della Bici di Alessandria, FIAB Rovigo Lecce Pedala, Laboratorio Urbano To Kalò FAI, Salento KM0, Salento Bici Tour e Ciclofficina Onza Onza.