Dentro il nostro cuore è il miracolo, il futuro ci può ancora sorridere
“Viscera” è il nuovo libro di Silvana Kühtz
Edito da Collettiva edizioni indipendenti
Un percorso poetico di avvicinamento all’umano
Quanto sono necessarie le parole per nominare il mondo? Se non venissero dette, le cose rischierebbero di non esistere. Questa volontà, difficile perché richiede presenza, sentire, accoglienza, è mestiere da poeta. Quanto è necessaria quindi la poesia? Kühtz nel titolo dichiara il canale elettivo dal quale origina la sua poetica: non è un dire cerebrale, ma quanto muove dall’intimo sentire. Il suo sguardo punta e la parola nomina quello che deve essere detto, con onestà. “Viscera mi ha attratto subito, titolo crudo e insieme intimo. Gli umori, il segreto, l’intimità, il nutrimento e lo scarto. La poesia insomma, quel mistero che digerisce e ri-dona”, dalla nota di Mauro Marino.
Edito nella collana “Prose minime”, il volume verrà presentato a Lecce sabato 24 giugno 2023 alle ore 19.00 alla Biblioteca Bernardini: Silvana Kühtzdialogherà con Cristina Carlà, Mauro Marino e Stefania Zecca.
Il libro
È viscerale il legame che Kühtz ha con la parola. Torna e ritorna l’esigenza di nominare il mondo per renderlo concreto, portarlo sul piano materico. Il titolo, “Viscera”, è corpo, è quanto non viene filtrato dalla ragione, ma restituito nella sua autenticità, senza sovrastrutture. Attraverso il corpo si può raccontare l’invisibile, la parola diventa così materia viva e consolatrice: “Certi giorni solo scrivere mi fa vedere il cielo”. La poesia è lo strumento espressivo che sceglie per dire l’amore e la sua ombra: il disamore. L’incapacità di amare, la tenerezza smarrita, la misura del dono, l’assenza di coraggio, sono l’antitesi del sentimento amoroso: “Le vie di mezzo abitano la superficie della solitudine”. Così Silvana Kühtz parla del mondo, della vita che si svolge nelle strade, di quanto accade nel quotidiano o su una mongolfiera, è poesia di tutti. Sentire e riconoscere il legame fra i viventi, affidarlo alla parola perché, come dice Cristina Carlà nella sua nota: “Il suo è un artigianato semplice e fatto di parole, lei ascolta e dice, si fida dei sensi e delle strade, di ciò che è custodito dentro le viscere. Così ci svela il segreto delle vite altrui, con grazia e con ferocia ci indica i punti imprecisati degli altri che coincidono a qualcosa di noi”.
L’autrice
Silvana Kühtz è barese. Laureata in Ingegneria al Politecnico di Bari, con un dottorato all’Imperial College (University of London), ha un percorso di studi e di interessi che spazia fra discipline molto diverse e apparentemente lontane come le tessere di un puzzle. Nel 2014 vince il premio Gatto con 30 giorni, una Terra e una casa, pubblicato da Campanotto Editore. Nel 2018 Spagine pubblica la raccolta di prose poetiche: Quel che resta del bello, e Musicaos la silloge poetica Manuale di Fisica Ostica. Nel 2021 pubblica la silloge poetica Collezione di piccole felicità, Casalta ed FI, con le foto di Andrea Semplici. La prima versione di Viscera è entrata nella rosa dei finalisti del festival delle colline torinesi InediTO nel 2016.
Silvana Kühtz
“Viscera”
con le note di Mauro Marino e Cristina Carlà
prose minime | 10
cura editoriale Simona Cleopazzo e Stefania Zecca
pag. 80
prezzo euro 12
ISBN 9788894737806